In una società dove le donne lottano ancora per i loro diritti, dal cuore del Kosovo, arriva il più grande messaggio politico e sociale dei Balcani.
Kosovo – un paese dove il sangue versato per la conquista della libertà – è ancora fresco, e il crampo in mezzo al petto di quella terra divisa a metà – è ancora forte, ha saputo mantenere alta la sua dignità ed aprire al proprio paese nuove strade e porte. Da quella terra che piange ancora i suoi figli, si alza sicura e veritiera la voce delle donne – divenendo una grande speranza. Da quelle valli che ascoltano l’ecco delle Montagne Maledette, forse oggi, arriva come benedizione, un nuovo vento: Vjosa Osmani – il nuovo presidente.
Eletta oggi dal parlamento, nel tardo pomeriggio con 71 voti a favore (sul totale di 120). Un’ elezione avvenuta con la maggioranza semplice (quorum di 61), dopo che erano andati a vuoto i due primi tentativi che richiedevano la maggioranza dei due terzi (80). In aula al momento del voto erano presenti 82 deputati, due in più del quorum richiesto per legge – riporta Ansamed.
Capo del parlamento, Osmani dallo scorso novembre esercitava ad interim le funzioni di capo dello stato dopo l’arresto del presidente uscente Hashim Thaci, detenuto all’Aja con l’accusa di crimini di guerra.
Che possa essere un esempio anche per la nostra malata politica.