Come riportato anche dalla testata web Prishtina Insight giovedì scorso, l’ENQA (European Association for Quality Assurance in Higher Education, l’Associazione Europea per l’Assicurazione della Qualità nell’Istruzione Superiore) ha interrotto il 19 settembre l’adesione all’Agenzia di Accreditamento del Kosovo (AAK) a seguito di accuse di interferenza politica e condotta non professionale, mettendo in pericolo il riconoscimento dei titoli di laurea del Kosovo all’estero.
In una lettera, il C.d.A. dell’ENQA ha espresso parere negativo sia sull’atteggiamento poco professionale dell’AAK, che sembra rispettare solo parzialmente le raccomandazioni del network europeo, sia e soprattutto sulla politicizzazione del processo di accreditamento nell’istruzione superiore in Kosovo.
L’antefatto
Nel settembre 2017, il Primo Ministro Ramush Haradinaj ha chiesto al Ministero dell’Istruzione, della Scienza e della Tecnologia di licenziare l’intero Consiglio d’Amministrazione dell’Agenzia Accreditamento del Kosovo e il suo direttore ad interim, Blerim Rexha.
A febbraio 2018 l’AAK ha ricevuto dall’ENQA la notizia del suo declassamento da ‘membro a pieno titolo’ a ‘membro sotto esame’, con esclusione dal Registro Europeo di Assicurazione sulla Qualità dell’Istruzione Superiore.
Lo stesso ex Capo dell’AAK ha concordato sulla decisione del Consorzio europeo, sottolineando senza giri di parole che era una decisione facilmente prevedibile, date le interferenze politiche del governo uscente.
La situazione era diventata pesante già a luglio di quest’anno, quando le università pubbliche di Peja, Mitrovica e Prizren avevano avuto la revoca dell’accreditamento per il prossimo anno accademico a causa di inesattezze nella documentazione durante la loro valutazione.
Le conseguenze
Di fatto, la decisione di settembre di rimuovere il Kosovo dai membri del network europeo per l’istruzione ha aperto lo scenario peggiore: tutti i diplomi di laurea e le lauree ottenute in Kosovo saranno difficilmente riconosciuti in altri Paesi UE.
L’Ufficio UE in Kosovo ha rilasciato un comunicato stampa in cui si esprime il rammarico per essere arrivati ad una situazione del genere, fallimentare perché mette in estrema difficoltà la mobilità dei giovani albanesi a spostarsi all’estero per proseguire gli studi o per trovare lavoro.
L’ENQA ha esortato l’Agenzia di Accreditamento del Kosovo “a fornire processi esterni di controllo della qualità in linea con gli standard”, ma ha anche elogiato gli sforzi della stessa Agenzia nel promuoverli.
Per lavorare verso la riammissione nell’ENQA, il suo Consiglio ha formulato alcune raccomandazioni all’AAK, tra cui assicurare la sua indipendenza dalla politica, il miglioramento della condotta professionale, l’aumento delle sue risorse e lo sviluppo di solidi piani e processi di attività.
L’UE ha incoraggiato la prossima amministrazione governativa del Kosovo a lavorare per la riammissione, che sarà possibile tra due anni.