La crisi internazionale sta colpendo incredibilmente anche i paesi esportatori di petrolio e di gas. Molti paesi stanno iniziando a costruire centrali nucleari mettendo cosi in crisi anche la Russia la quale è principale fornitore dell’Europa. La Russia nei giorni scorsi ha ridotto la forniture del Gas alla Romania Bulgaria Grecia e anche alla Turchia.
Una spaccatura profonda tra i Balcani e la Russia ; quest’ultima ha ricevuto colpi su colpi dall’occidente. I crimini russi in Cecenia rimangono al secondo piano rispetto all’altra crisi sul fronte della Georgia. La Russia un paese ex comunista ha cercato di imporre la propria politica nei Balcani e nei paesi dell’est. Con l’ingresso della Romania e Bulgaria nell’UE e con un imminente ingresso della Moldavia ,la Russia ha cercato di farsi sentire ma con inutili tentativi.
La Russia ovviamente si gioca le sue carte usando un pò le strategie del comunismo sovietico. Come quello di mettere ordine nella comunicazione eliminando giornalisti che possono creare problemi. Il paese guidato da Mendiev e con l’ombra di Vladimir Putin si sta isolando sempre di più. Le uniche speranze rimangono una collaborazione onesta ed una cultura della politica libera. Nei Balcani la Russia ha avuto un ruolo importantissimo in primis con la Serbia la quale non era in grado di guidare una terra così vasta.
Dalla caduta del Comunismo nell’est ci sono state reazioni a catena dall’Albania fino alla Romania. I paesi dei Balcani stessi vedono in Russia un equilibrio di politica e di economia. Un alternativa all’America.
Potrà avvicinarsi la Russia ai Balcani?
Sarà impossibile in quanto molti considerano la Russia come il continuarsi della dittatura comunista perciò l’unica opzione rimane il legame con gli Usa e con l’UE. L’ingresso nella nato di Albania e Croazia permetteranno un aiuto all’equilibrio della Serbia della Bosnia e del Kosovo. I Balcani potranno iniziare così un unità dopo anni di spaccature.
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