Il rappresentante speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la Kosova, Farid Zarif, chiede l’avvio di un dialogo costruttivo e urgente tra Prishtina e Belgrado.“Occorre un impegno internazionale più attivo e urgente per rilanciare il dialogo tra le autorità di Belgrado e Prishtina, agevolati da parte dell’Unione Europea”, ha detto infatti ieri mattina, davanti ai membri del Consiglio di Sicurezza il Rappresentante speciale per Kosova e capo della Missione ad interim delle Nazioni Unite in Kosova (UNMIK).
Farid Zarif ha inoltre esortato i membri del Consiglio a servirsi della propria influenza per aiutare le parti a “adottare un approccio creativo” che sia incentrato sulla ricerca di un compromesso.
La preparazione e lo svolgimento delle elezioni legislative e presidenziali, il 6 e 20 maggio 2012, e poi la formazione del nuovo governo serbo, il 27 luglio, hanno, invece, definitivamente interrotto il dialogo tra le autorità di Prishtina e quelle di Belgrado coordinato dall’Unione europea, così come l’attuazione dei sette precedenti accordi intercorsi tra Serbia e Kosova. “Il nuovo presidente serbo Tomislav Nikolic, che ho incontrato a Belgrado – ha detto Zarif -, mi ha assicurato che si impegnerà per la ripresa del dialogo e l’attuazione degli accordi in materia di cooperazione regionale, libera circolazione delle persone e delle merci e certificazione dei titoli di studio.”Ieri mattina il primo ministro serbo, Ivica Dacic, ha sottolineato tale impegno ai membri del Consiglio di Sicurezza. “La definizione dello status di Kosova che tenga in conto le aspettative di albanesi e serbi di Kosova resta una priorità per il governo”, ha detto. Si è anche ribadito, tuttavia, che il governo della Serbia non riconoscerà mai la dichiarazione unilaterale di indipendenza di Kosova; ad oggi, ha osservato, il Consiglio di Sicurezza non ha accettato alcuna soluzione per quanto riguarda lo status di Kosova.
Dacic ha anche espresso profonda preoccupazione per il rischio di “pulizia etnica” dei serbi in Kosova, affermando che 200.000 non-albanesi sono già stati espulsi dal Kosova e Metohija dal giugno 1999.
Da parte sua il Primo Ministro kosovaro, Hashim Thaci, ha evidenziato che dopo la dichiarazione di indipendenza, cinque anni fa, Kosova ha intrapreso notevoli sforzi per quanto riguarda la giustizia e lo Stato di Diritto, e che il suo governo ha costruito “solide basi per uno Stato basato sui valori etici e le norme dell’unione europee”. Inoltre, ha aggiunto Thaci “quasi la metà degli Stati membri delle Nazioni Unite hanno riconosciuto la “Repubblica di Kosova”, e si è detto convinto che “il mancato riconoscimento di Kosova minaccia la stabilità nei Balcani.” Per quanto riguarda più in particolare il nord di Kosova, il Ministro ha detto che il suo governo era contrario a qualsiasi modifica dei confini o della configurazione del territorio.
Il Segretario Generale Ban Ki-moon, nella sua relazione sulla missione per l’amministrazione provvisoria delle Nazioni Unite in Kosova (UNMIK) resa nota ieri mattina ai membri del Consiglio di Sicurezza, sulla questione delle condizioni di sicurezza nel nord di Kosova cita, in particolare, un aggravamento delle tensioni nei mesi di giugno e luglio scorsi, indicando numerosi incidenti nella regione.
Nel corso del dibattito il rappresentante della Francia -il cui Paese detiene la presidenza del Consiglio di Sicurezza per il mese di agosto- ha detto che la mancanza di consenso da parte della comunità internazionale nei confronti di Kosova non può in nessun modo diventare un pretesto all’inazione. Anche tutti i membri del Consiglio hanno apertamente esortato le autorità di Belgrado e Prishtina a riprendere quanto prima il dialogo.“Questi ultimi tre mesi sono stati caratterizzati da importanti eventi politici in Kosova e nella regione, tra cui le elezioni presidenziali e parlamentari in Serbia che hanno permesso la partecipazione al voto ai cittadini serbi in Kosova”, ha detto il rappresentante della Germania, il quale ha poi ribadito che “il dialogo sotto l’egida dell’Unione europea resta il modo più efficace per sostenere la pace e la stabilità nella regione”.
Il rappresentante della Federazione Russa si è detto particolarmente preoccupato per la decisione delle autorità di Prishtina di creare un nuovo Ufficio Amministrativo nel Nord di Mitrovica. Questo, ha detto infatti il rappresentante russo, “non poteva che portare a un’ulteriore destabilizzazione della regione”.
Il rappresentante degli Stati Uniti, da parte sua, ha ricordato invece che la comunità internazionale non poteva impedire al governo di Kosova di implementare i servizi amministrativi per le popolazioni del nord, essendo infatti ciò nel suo pieno diritto.