Settimana scorsa, il Presidente ad interim del Kosovo, Jakup Krasnisqi, ha svolto una visita ufficiale di tre giorni in Albania. Il rapporto di Dick Marty sul traffico degli organi e le relazioni tra i due paesi, al centro degli incontri di Krasniqi con le tre cariche più alte dello stato albanese e il leader dell’opposizione Edi Rama.
Il 25 gennaio prossimo l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa prenderà in esame il rapporto del senatore Dick Marty sul traffico degli organi tra l’Albania e il Kosovo in cui sarebbe coinvolto Hashim Thaçi ed altri esponenti della politica kosovara. Prishtina non fa ancora parte del Consiglio d’Europa ma Tirana è rappresentata da 8 deputati. Ed è questo il motivo principale della visita ufficiale del Presidente ad interim del Kosovo Jakup Krasniqi in Albania dal 12 al 14 gennaio.
L’incontro con Berisha“La risposta migliore al rapporto del Senatore Marty razzista e diffamatorio è la nostra richiesta che Eulex e il Tribunale dell’Aja indaghino pienamente su tutti le questioni da esso sollevate”. Al termine dell’incontro con il Presidente kosovaro ad interim Jakup Krasniqi, il Primo Ministro albanese Sali Berisha è determinato nel ripetere che ha già invitato ufficialmente i due organismi internazionali di indagare sul caso, offrendo la piena collaborazione del suo governo. Perché “siamo assolutamente decisi di punire ogni crimini di guerra, qualsiasi crimine e le norme internazionali dovranno agire con la massima forza”.
Per Berisha, Marty ha raccolto le sue accuse dagli annali di Belgrado e i lobby russi, facendo uso nel suo rapporto “di shabllone della dottrina razzista serba contro gli albanesi”. E “se ci fatte caso, Marty ha scelto gli albanesi come estrapolatori di reni, e gli ebrei come. Non poteva esserci un ricevitore russo, ma doveva essere ebreo, uscendo così allo scoperto con il suo razzismo”. D’accordo negli intenti con Berisha, il Presidente kosovaro ad interim Krasniqi sottolinea come l’accuse non siano nuove ma rispolverate ed “obbligano i nostri paesi, le nostre classi politiche e diplomazie a coordinare le azioni per contrastare il rapporto che sembra un pamphlet politico”. Anche Krasniqi esprime la piena disponibilità del suo stato di affrontarsi con la giustizia internazionale e le indagini da parte degli organismi specializzati “sulle accuse contro la lotta di liberazione del Kosovo”. Un lotta giusta per la dignità che ha avuto l’appoggio dell’UE, degli Stati Uniti e della NATO. Quindi, “le accuse sarebbero rivolte a tutti i paesi cha hanno sostenuto il Kosovo in diversi ambiti, incluso quello militare ed umanitario”. Dall’altra parte, l’Unione Europea, ha un corpo professionale in Kosovo che assiste il sistema della giustizia, e le istituzioni kosovare avrebbe chiesto ad Eulex di indagare in loco.
L’incontro con Topalli
A seguito dell’incontro con Berisha, Il Presidente kosovaro ad interim Jakup Krasniqi si è incontrato con la Presidente del Parlamento albanese Jozefina Topalli che le ha rinnovato la posizione delle istituzioni albanesi sul rapporto del Senatore Marty: avrebbe fatto cattivo uso del Consiglio d’Europa perché non è basato su fatti e prove. Quindi è d’obbligo che gli organismi internazionali indaghino e il Senatore consegni le prove a questi organismi. Krasniqi copriva la carica di Presidente del Parlamento kosovaro fino al suo scioglimento per le elezioni anticipate del 12 dicembre scorso, e i due hanno discusso anche dei rapporti parlamentari tra i due paesi, apprezzando lo scambio di esperienze a livello di commissioni. Inoltre, Topalli è convinta e decisa che “gli ottimi rapporti tra l’Albania e il Kosovo” verranno consolidati ancora di più nel futuro.
L’incontro con Topi
Ed è proprio sulle relazioni tra i due paesi che il Presidente kosovaro ad interim Jakup Krasniqi e il Presidente albanese Bamir Topi si sono soffermati nel loro incontro. L’Albania sostiene in primis la costituzione del parlamento e del governo kosovaro per portare avanti il progetto di consolidamento dello stato, le possibilità di cooperazione regionale e il processo di riconoscimento internazionale. Le opportunità di collaborazione istituzionale ed economica tra i due paesi sono aumentate, pertanto bisogna accoglierle e consolidarle, perché come sostiene il Presidente albanese Topi, “l’Albania e il Kosovo sono contribuenti di rilievo della pace regionale e della collaborazione tra i paesi balcanici”. Per Topi, il Kosovo sarebbe disponibile al dialogo con la Serbia su aspetti tecnici e anche quest’ultima avrebbe dimostrato politicamente di voler essere parte del dialogo e del processo di adesione all’UE. Un processo che inizia dalla politica interna e passa nello stadio successivo alla cooperazione regionale. “L’Albania sostiene questa cooperazione senza alcun pregiudizio e complesso col passato, perché vuole costruire un clima di collaborazione sulla base del diritto legittimo di ogni stato sovrano e dei parametri dell’UE, del Consiglio d’Europa e degli altri organismi internazionali che promuovono la politica del dialogo”.
Invece, sul rapporto di Marty, i due presidenti si sarebbero incentrati sulla necessità di coordinare le azioni istituzionali dei due paesi al Consiglio d’Europa. “Noi abbiamo dimostrato la nostra piena disponibilità per indagare nuovamente – ha dichiarato Topi – perché è stato già indagato su queste questioni e non è venuto fuori nulla”. Secondo Krasniqi, il rapporto è supportato da circoli che non sono interessati al consolidamento dello stato kosovaro e dello sviluppo della democrazia kosovara, e molto probabilmente questi circoli vedono male gli albanesi in generale. “Pertanto, gli albanesi in tutta la regione hanno l’obbligo di consolidare la collaborazione e il coordinamento in modo da contrastare insieme questi circoli antialbanesi e antidemocratiche”. Ovviamente in via istituzionale. L’incontro con Rama
Il Presidente kosovaro ad interim Jakup Krasniqi si è incontrato anche con il leader dell’opposizione Edi Rama che lo ha rassicurato dell’appoggio dei socialisti: “Abbiamo condiviso assolutamente tutte le posizioni note e soprattutto abbiamo sottolineato da parte nostra che la nostra voce e la voce del Kosovo all’Assemblea del Consiglio d’Europa”. Parole confermato anche dal Presidente Krasniqi, al quale oltre a Rama avrebbero offerto il loro pieno sostegno anche i deputati socialisti della delegazioni albanese a Strasburgo.
A Tirana, Krasniqi ha incontrato anche Ermira Mehmeti, deputata albanese del Parlamento macedone che rappresenta questa minoranza all’Assemblea del Consiglio d’Europa, al quale ha chiesto di coordinare le azioni sul rapporto di Marty. La posizione albanese
Nonostante i rapporti tesi tra maggioranza ed opposizione, i deputati socialisti e democratici, membri della delegazione albanese a Strasburgo, hanno lavorato nei giorni scorsi per raccordarsi e presentarsi con un’unica posizione. Dalle loro dichiarazioni, si sarebbero trovati in piena sintonia e d’accordo.
Ma quale sarà la posizione dell’Albania? Lo ha dichiarato Berisha ai giornalisti al termine dell’incontro con Krasniqi: da una parte si chiederà che venga indagato dagli organismi internazionali quali EULEX e Tribunale dell’Aja, dall’altra si chiederà che il senatore Marty consegni all’EULEX tutte le prove e le testimonianze che pretende di aver raccolto.