Domani in Kosovo si rivota in cinque comuni. Dopo il riconteggio di 760 urne e la decisione di giovedì della Corte di Cassazione di rimandare al voto anche Mitrovica in una data ancora da stabilire dalla CECK, per i risultati finali si dovrà attendere il mese di febbraio.
Domani in Kosovo si rivota in tutti i seggi elettorali dei comuni di Skenderaj, Drenas, Deçan e in due seggi a Lipjan e Malishevë. Considerato che il sistema elettorale kosovaro si basa sul proporzionale con collegio unico nazionale, i 133,221 elettori richiamati a votare su un totale di 1,630,636, potrebbero incidere sul risultato finale. Il tutto dipenderà anche dall’affluenza alle urne: il 12 dicembre scorso, nei primi tre comuni la partecipazione è risultata quasi il doppio rispetto alla media nazionale assestata al 47,5%. Dall’altra parte, non si attendono sorprese in quanto Skenderaj e Drenas sono roccaforti del PDK di Hashim Thaçi che dai risultati preliminari risulta il primo partito con il 33,5% dei voti e un distacco di 10 punti sul LDK di Isa Mustafa. Invece Deçan è un roccaforte dell’AAK di Ramush Haradinaj, quarto partito con il 10,8%.
Molto tiepida la campagna elettorale di tre giorni chiusa ieri. A Drenas, il Primo Ministro Hashim Thaçi ha invitato tutti i cittadini di mobilitare chiunque per partecipare a prescindere dalle preferenze di voto perché non si tratta più di sapere “quanti voti prenderà il PDK ma quanti cittadini andranno a votare”. Il quotidiano kosovaro Koha ha rivelato ieri il testo di uno dei ricorsi del partito di Thaçi presentato il giorno dopo le elezioni. Secondo il PDK, a Skënderaj, i membri delle commissioni elettorali e gli osservatori degli altri partiti si sarebbero accordati per gonfiare i dati sulla partecipazione, ma il Collegio Elettorale per i Ricorsi (PZAP) non aveva accolto il suo ricorso.
Giovedì, il governo Thaçi ha aumentato anche gli stipendi dei dipendenti pubblici e le pensioni degli invalidi e delle famiglie dei martiri di guerra dal 30 al 50%. Un’operazione di circa 100 milioni di euro che incontra le perplessità del FMI che ha inserito il Kosovo nei suoi programmi di stabilizzazione. Inoltre, la decisione presa tre giorni prima delle votazioni fa discutere anche perché – secondo il Movimento Vetëvendosja – il governo non ha le prerogative costituzionali per farle senza che si riunisca il nuovo parlamento.
Gli altri partiti principali LDK, VV, AAK, durante gli incontri con gli elettori hanno sostenuto che l’unico modo per riavere istituzioni legittime sarebbe ripetere le elezioni. Fanno eccezione i due partiti minori LDD e FER che il 12 dicembre scorso non sono riusciti a passare la soglia di sbarramento del 5%. I dirigenti del LDD hanno dichiarato che boicotteranno il voto del 9 gennaio, invece quelli del FER non hanno fatto campagna elettorale anche se parteciperanno al voto.
Alta l’attenzione della comunità internazionale sull’andamento del processo elettorale di domani. Secondo la Radio Free Europe, oltre i 2,213 osservatori locali, ci saranno 352 osservatori internazionali. In un comunicato stampa diffuso ieri, il Rappresentante speciale dell’Unione Europea in Kosovo, Pieter Faith, ha definito le votazioni di domani “l’unico modo per rettificare le irregolarità riscontrate” il 12 dicembre. Per Faith, “la loro conduzione influenzerà direttamente sulla reputazione internazionale del Kosovo”, in quanto i leader politici kosovari hanno “una responsabilità personale e speciale nel prevenire i brogli e le intimidazioni”.
Invece, per i risultati finali sembra che non si debbano attendere i termini per i ricorsi ma piuttosto il rivoto nel Comune di Mitrovica. Secondo i media kosovari, lo avrebbe deliberato giovedì la Corte di Cassazione. In una dichiarazione per l’edizione albanese della radio Free Europe, il Presidente di questa Corte Fejzullah Hasani ha affermato che si tratta di un ricorso del Movimento Vetëvendosje non accolto precedentemente dal Collegio Elettorale per i Ricorsi (PZAP). Per tanto, “la Corte ha deciso di ordinare la Commissione Elettorale Centrale (CECK) di ripetere le elezioni in 24 seggi”. In tutto sarebbero 29, ma spetterà alla CECK stabilire se far rivotare tutti i cittadini del Comune di Mitrovica.
La Presidente della CECK, Valdete Daka, ha dichiarato di aver appreso della notizia dai mezzi di informazione. Tuttavia, la questione sarà all’ordine del giorno della riunione di oggi. E si dovrebbe ritornare a votare non prima del 23 gennaio prossimo.
Inoltre, la CECK non ha comunicato neanche i dati sul riconteggio del 40% delle schede, processo concluso martedì 4 dicembre. Dalle indiscrezioni dei media kosovari sembra che almeno in 9 seggi si siano riscontrati irregolarità gravi da rendere necessario la ripetizione del voto. Se è vero, sicuramente anche in questi seggi si riandrà al voto lo stesso giorno dei cittadini di Mitrovica.