I dati ufficiali, che riportano di circa 250.000 armi detenute ancora illegalmente, mostrano che fino a ieri erano ancora basse le richieste di legalizzazione. Solo 1.800, stando a quanto riportato dal Ministero degli Interni.
Sono passati nove mesi dal lancio della campagna del Ministero degli Affari Interni (MIA) per legalizzare le armi leggere e di piccolo calibro che i cittadini del Kosovo possiedono illegalmente.
Tuttavia, sembra che, nonostante l’abitudine di avere armi in casa, solo 1.800 persone ne abbiano richiesto la registrazione.
Procedimento che è scaduto ieri, 17 settembre, ed è utile ricordare che, con la nuova legge, le armi non legalizzate saranno confiscate e i possessori multati fino a 7.500 euro o condannati fino a 10 anni di carcere.
Il MIA fa sapere che ora la procedura di legalizzazione si è allungata di circa 6 mesi.
Al cittadino che presenta richiesta, entro 30 giorni viene dato il consenso alla detenzione, con giustificazione all’uso- ricreativo, di tiro o di caccia- a seconda del tipo di arma da registrare. Ma c’è l’obbligo, entro un anno da tale consenso, a completare un addestramento sull’uso e sulla manutenzione sicura dell’arma.
Il costo totale della legalizzazione, inclusi i controlli sanitari, le certificazioni, la formazione e i permessi, comunica il Ministero, ammonta a circa 300 euro.