L’Unione europea molto probabilmente non aprirà i suoi confini ai cittadini della maggior parte dei paesi dei Balcani occidentali dopo il 1° luglio, ad eccezione del Montenegro e della Serbia.
A seguito dei colloqui a Bruxelles, gli ambasciatori degli Stati membri hanno compilato un elenco di paesi considerati sicuri e hanno allegato una raccomandazione al Consiglio europeo.
Gli ambasciatori hanno prima approvato i criteri da prendere in considerazione per eliminare le restrizioni di viaggio per i cittadini stranieri, quindi hanno compilato un elenco di 15 paesi basati su di essi. Albania, Kosovo, Macedonia del Nord e Bosnia ed Erzegovina non sono inclusi nell’elenco, il che significa che le restrizioni ai cittadini di questi paesi rimarranno in vigore anche dopo il 1 luglio.
Più di due settimane fa, la Commissione europea aveva proposto di aprire le frontiere dell’UE a tutti i paesi dei Balcani occidentali dal 1° luglio, ma da allora la situazione è notevolmente peggiorata con l’aumento dei casi con Covid-19.
Le restrizioni rimangono in vigore anche per i cittadini statunitensi, Brasile e Russia mentre la Cina è considerata sicura. La decisione si basa sui dati epidemiologici raccolti dall’agenzia europea ECDC. La condizione principale per riaprire i confini con i paesi al di fuori dell’UE è di avere meno di 16 contagi per 100.000 abitanti.
L’elenco dei paesi con cui l’UE avrà le frontiere aperte sarà aggiornata ogni 14 giorni per riflettere l’evoluzione della situazione legata al Covid. Quindi se la situazione in Albania dovesse migliorare, l’UE potrà decidere di aprire i confini.
Fonti vicine all’UE, secondo i media albanesi, affermano che saranno escluse le restrizioni ai cittadini che viaggiano per lavoro stagionale, studi, diplomatici e operatori sanitari. Tuttavia, questo rimane solo una raccomandazione, in quanto spetta in definitiva agli Stati membri decidere se aprire o meno i propri confini.
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