L’Unione Europea avvierà i negoziati ufficiali di adesione con Albania e Macedonia del Nord ad ottobre: è questa la notizia pubblicata dalla prestigiosa agenzia di stampa “Bloomberg”, che si è assicurata la bozza riassuntiva della riunione dei ministri degli affari esteri dell’UE.
“Alla luce dei progressi realizzati nelle riforme”, i ministri dell’UE che si riuniranno a Lussemburgo il 15 ottobre decideranno “di avviare i negoziati di adesione” con i governi di Tirana e Skopje, secondo quanto riportato nel documento citato da Bloomberg.
Tuttavia, questa presa di posizione potrebbe cambiare fino alla data del consiglio dei ministri dato che – come evidenziato sempre da Bloomberg – nell’ultimo documento simile non vi era l’ok da parte dei ministri degli affari esteri dell’UE.
L’ok per l’avvio dei negoziati, che inizialmente era prevista per lo scorso giugno, è stato rinviato poiché paesi come Francia, Paesi Bassi, Danimarca e Germania si sono opposti.
Proprio per quanto riguarda la Germania, lo scorso 26 settembre, il parlamento ha votato a favore dell’avvio dei negoziati ufficiali con Albania e Macedonia del Nord. Da sottolineare, però, come per il Paese delle Aquile il Bundestag tedesco abbia inserito due condizioni indispensabili all’apertura dei negoziati: il funzionamento della Corte Costituzionale e della Corte Suprema, così come l’adozione di una nuova riforma elettorale.
La situazione
Ancora oggi, alcuni governi sono ancora molto diffidenti nell’ammettere nuovi membri nel principale organo europeo alla luce del fallimento di alcune nazioni dell’est che hanno aderito all’UE nel 2004 nel combattere la corruzione e sostenere lo stato di diritto.
Nazioni come Polonia, Ungheria e Romania sono in disaccordo con la commissione europea in merito ai suoi standard democratici e finora il braccio esecutivo dell’UE non è riuscito a costringerli ad allinearsi. Non a caso, nel comunicato pubblicato sull’allargamento, l’UE ha affermato che l’adesione di nuovi membri deve tenere conto della “capacità del blocco europeo di integrarli”.
Per questo l’avvio dei negoziati con Albania e Macedonia del Nord – che non comporta in automatico una futura adesione nell’UE – sembrerebbe più un meccanismo di difesa nei confronti delle influenze di alcuni paesi come Cina, Russia e Turchia, piuttosto che un premio ai progressi ottenuti dai due paesi.
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