“Sicuramente la Basilicata, insieme alla vicina Puglia, potrà svolgere un ruolo sempre più importante nelle relazioni tra l’Italia e il nostro Paese”. Il ministro della Difesa della Repubblica di Albania Arben Imami ha partecipato, a Potenza, ai lavori del Comitato Atlantico Italiano definendolo “un tassello importante per la sicurezza, in questo momento molto fragile”.
Poi ha commentato gli affari di casa: “L’Italia ha fortemente sostenuto il lungo processo di transizione dell’Albania da stato dittatoriale a democrazia. Anche grazie a questo apporto, l’Albania è oggi membro della Nato e ambisce ad entrare presto nell’Unione Europea. La condivisione con l’Italia della presenza militare in Afghanistan – ha detto Imami – è una testimonianza della valida e fattiva collaborazione tra i nostri Paesi”. A chiudere i lavori del convegno “Sicurezza e cooperazione nel Mediterraneo” organizzato dal Club Atlantico Lucano, è stato il senatore Emilio Colombo, presidente onorario del Comitato Atlantico Italiano (che svolge da oltre 50 anni attività di studio, formazione e informazione sui temi di politica estera, sicurezza ed economia internazionale relativi all’Alleanza Atlantica, con particolare riferimento al ruolo dell’Italia nella Nato). Trascorsi oltre 60 anni dalla Dichiarazione di Schuman, il ‘progetto europeo’, ha detto Colombo, “appare una grande architettura tecnica e organizzativa priva di identità, senza anima, né memoria. Il fallimento di questa impresa politica è l’amaro frutto della malintesa percezione di sé e del senso della propria storia che ha presto esaurito le energie morali dei padri fondatori, generando le prudenze e le ipocrisie che hanno sinora caratterizzato l’approccio europeo al Sud del Mediterraneo”. L’analisi critica di Colombo si è poi concentrata sull’obiettivo della sicurezza e della stabilità nel Mediterraneo: “È necessario riprendere e rilanciare il ‘progetto politico’ che i grandi costruttori dell’Europa avevano prefigurato, sulla base di una reale cooperazione e di un autentico partenariato. Il progetto di un’Europa chiamata a svolgere un ruolo incisivo e riconoscibile di garante della pace e di culla dei valori di libertà e giustizia. Solo portando a compimento il progetto incompiuto di costruzione europea, dai Balcani al Mediterraneo, si potrà guardare con chiarezza al nuovo orizzonte di cooperazione Nord-Sud e alle sfide della odierna globalizzazione. E’ un progetto – ha detto Colombo – che non esclude e anzi necessita, una stretta sinergia di azione tra Unione Europea e Nato che proprio nel quadrante del Mediterraneo allargato potrebbero e dovrebbero, rilanciare un nuovo partenariato strategico”. Accompagnato dal direttore generale del ministero della Difesa albanese Shkelqim Bersha e dall’addetto alla difesa albanese in Italia col. llirjan Balliu, il ministro Imami ha tra gli altri incontrato il presidente della Regione Basilicata De Filippo e il sindaco di Potenza Vito Santarsiero.“Come membro del governo albanese ho avuto la possibilità di incontrare molti sindaci lucani. Sicuramente – ha detto Imami – la visita al presidente De Filippo suggella la volontà del nostro governo di approfondire le relazioni con questa regione”. De Filippo, dal canto suo, ha toccato i temi della sicurezza e delle relazioni con l’Albania: “C’è una profondissima ed antica storia di relazioni con la vostra terra che si intreccia oggi con i grandi e gravi problemi di sicurezza. L’Italia e l’Albania sicuramente potranno svolgere funzioni molto importanti nella difficile missione del presidio dei mare. Un mare che deve essere sempre più luogo di relazioni e speriamo di tolleranza e di pace. Ci sono poi tante possibilità per accrescere le relazioni nei settori dell’economia, dell’energia, dell’agricoltura, del turismo e della cultura. La Basilicata ha costanti relazioni imprenditoriali con l’Albania e spero – ha concluso De Filippo – che la visita in Basilicata, insieme all’importante convegno del Comitato Atlantico Italiano, possano suscitare nuovi e più profondi interessi per la nostra terra”. Per il sindaco Santarsiero, membro del Comitato delle Regioni, “quello del Mediterraneo è un tema fortemente sentito a livello europeo. L’Europa comincia a percepirlo come un’opportunità. I popoli che su di esso si affacciano si stanno ritrovando, quasi naturalmente, con le culture e le tradizioni che si incontrano fino a fondersi nelle realtà lucane che vanno dal Pollino al Vulture. L’avere obiettivi convergenti ne è un’ulteriore dimostrazione”.