Il 13 e 14 aprile scorso si è svolto a Bruxelles il summit tra parlamentari europei e balcanici, presieduto dal Presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek e dal Presidente del Parlamento ungherese László Kövér.
Il summit è stato l’occasione giusta per uno scambio fra politici europei e balcanici sull’avvenire della regione. Fra loro, molti ottimisti sul destino europeo della regione, ma senza dimenticare gli ostacoli che restano per una piena adesione all’UE.
Il Parlamento europeo resta “fortemente impegnato” a favore del futuro europeo dei Balcani occidentali, ha affermato il Presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek durante il suo intervento. “Molte sono ancora le sfide aperte: attuare le riforme giudiziarie, migliorare la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione, proseguire sulla strada della riconciliazione e della cooperazione con il Tribunale dell’Aia” ha ricordato Buzek.
Nel suo intervento, il Primo Ministro ungherese Viktor Orban, ha detto di condividere l’attenzione del Parlamento europeo per l’integrazione della zona e che la questione dei Balcani costituisce infatti una priorità per il semestre di turno guidato da Budapest.“I paesi della ex-Yugoslavia sono come “un’enclave” in mezzo all’Europa, circondati da paesi che fanno parte dell’Unione. Questo non vuol dire che tutte le difficoltà siano superate: le diverse sensibilità culturali sono ancora molto forti. Ma se l’UE non li integrerà, sarà qualcun’altro a farlo”, ha dichiarato Orban, che ha concluso il suo intervento citando la Croazia: “può essere il buon esempio per gli altri”.
Invece il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha sottolineato che “la riunificazione dell’Europa non sarà completa finché i Balcani occidentali non saranno parte dell’UE”, specificando però che “la prospettiva europea è nelle mani di ognuno di questipaesi. Il processo verso l’adesione dipende dai progressi che sapranno fare nelle riforme chiave”.
L’europarlamentare Doris Pack (PPE) si è auspicata che la liberalizzazione dei visti abbia un effetto positivo per i paesi dei Balcani occidentali. Il Kosovo, l’unico paese ad essere escluso da tale processo, sarà esonerato dal regime dei visti non appena avrà soddisfatto i requisiti necessari, ha specificato il Presidente Buzek al riguardo.
Mihály Balla, membro del Parlamento ungherese, ha sottolineato il processo di integrazione può avere successo se “l’integrazione dei cittadini è ugualmente importante quanto l’integrazione politica dei paesi verso l‘Ue”. E sicuramente gli “argomenti nazionalisti sull’allargamentonon aiutano al riguardo”. “Abbiamo bisogno di forum multilaterali come questi per ottenere progressi”, ha concluso Balla.