Ancona, Bruxelles, Bari. La Macroregione adriatico-jonica, da realizzare entro il 2014, fa un altro passo verso la sua costituzione.
Un focus tematico sulle energie rinnovabili e le reti di collegamento, il 17 settembre alla Fiera del Levante di Bari, tradurrà in pratica la più vasta strategia dell’Unione Europea per la definizione di ponti trasfrontalieri a favore della cooperazione tra paesi europei e paesi in preadesione all’Ue.
La Puglia è stata scelta dal governo nazionale per avviare il progetto visto “il suo ruolo strategico e la sua posizione geografica”. Le altre regioni che aderiscono all’iniziativa sono il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, l’Emilia Romagna, le Marche, l’Abruzzo, il Molise, la Basilicata, la Calabria, la Sicilia. Dall’altra parte del mare parteciperanno Slovenia e Grecia e i paesi balcanici in preadesione: Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Montenegro, Serbia.
L’annuncio è arrivato dal sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica al termine dell’incontro operativo di Bari. “C’è una buona sinergia tra la Puglia e il ministero degli Esteri e i nostri rapporti – ha detto il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola – sono improntati al principio costituzionale della leale collaborazione. Questa è un’occasione molto importante per mettere insieme tutte le regioni della fascia adriatico-jonico affinchè si possa essere pronti per definire la pianificazione strategica complessiva 2014-2020. E’ un salto di qualità molto importante e ancora una volta il mare gioca un ruolo fondamentale, quello di architrave dell’Europa che verrà”.
Già l’incontro di Ancona (otto ministri degli Esteri dei paesi aderenti all’Iniziativa adriatico jonica hanno condiviso il progetto poi discusso, su iniziativa di Mantica, con parlamentari italiani, greci e sloveni al Parlamento europeo) si era mosso nella direzione della strategia Ue per la Macroregione adriatico-jonica, in analogia con quanto fatto dall’Europa nel Baltico: iniziative rivolte ai Balcani occidentali in appoggio al cammino dei Paesi della sponda orientale dell’Adriatico non ancora membri dell’Ue, verso l’Europa.
Il bacino adriatico-jonico ha tutti i requisiti per configurarsi come macroregione potendo condividere molte tematiche dall’ambiente ai trasporti, dalla gestione delle coste alla pesca, dalle pmi al turismo, dagli scambi culturali al partenariato per il rafforzamento delle istituzioni locali. In più si inserisce nel solco delle numerose esperienze di cooperazione transfrontaliera che già interessano l’area: Iniziativa Adriatico-Jonica, Programma Ipa Adriatico e Euroregione Adriatica. Sul lungo periodo la Macroregione potrebbe a sua volta porsi come interlocutore regionale nei confronti di raggruppamenti analoghi nel Mar Baltico e nel Mar Nero per stringere rapporti più stretti con i paesi del Partenariato orientale.
“L’obiettivo principale – aveva detto in occasione della riunione di Ancora il presidente della Regione Gian Mario Spacca – è quello di sostenere una strategia condivisa per istituire, nel 2014, la Macroregione adriatico-jonica nell’Unione Europea. La presenza delle Marche testimonia che questo non è soltanto un obiettivo e un interesse degli stati nazionali ma anche delle comunità locali che sono legate da antichi rapporti di cultura, commercio e storia con l’area balcanica”.