A un mese dalla consegna a Bruxelles del questionario che varrà all’Albania la concessione dello status di paese candidato all’UE, la Commissione europea invia al governo albanese altre 700 domande da preparare entro il 10 giugno prossimo.
È il Ministro per l’integrazione, Majlinda Bregu, a svelarne per i giornalisti i contenuti. Si tratterebbe di circa 170 quesiti nuovi e 530 da integrare con informazioni aggiuntive. Principalmente informazioni legate con il sistema giudiziario e la crisi politica in corso. Ad esempio è oggetto delle nuove domande, l’ultima sentenza della Corte Costituzionale sulla Commissione parlamentare d’inchiesta, oppure sulla nomina dei giudici costituzionali. Altre domande riguardano il capitolo sui tribunali e la giustizia.
Interrogato su questa vicenda, l’avvocato Alban Mësonjësi, ha detto per il quotidiano Shekulli che “quello che si nota da subito è il numero notevole di domande sul capitolo del criterio politico. Ci sono più di 90 domande supplementari. Forse perché il governo non ha ritenuto includere la crisi in corso in questo capitolo, non considerandolo tale”.
Le domande supplementari vengono inoltrate dopo la valutazione in tempi record del questionario da parte degli esperti della Commissione. Tuttavia, il loro numero è maggiore rispetto a quelle ricevute dalla Macedonia e Montenegro in questa fase del processo di integrazione.