2284 domande, 3854 pagine, 1200 esperti, 120 giorni. Sono i numeri del questionario della Commissione Europea, affidato al governo albanese lo scorso dicembre, sulla base del quale verrà valutato la concessione dello status di paese candidato all’UE. Quattro mesi dopo, a lavoro finito, il Primo Ministro albanese, Sali Berisha lo ha consegnato ieri a Bruxelles al Commissario europeo per l’Allargamento Stefan Fule.
Alla conferenza stampa a seguito dell’incontro tra i due, il Primo Ministro albanese ha ribadito l’importanza della sua consegna: “Questo libro, il più grande mai stampato nella storia del mio paese, rappresenta gli sforzi straordinari dell’Albania durante gli ultimi 18 anni nella costruzione di una democrazia funzionale e l’impegno di trasformare in realtà il progetto sogno: l’integrazione all’UE”.
Parole condivise dal Commissario Fule che ha apprezzato il lavoro dell’esecutivo albanese nella compilazione del questionario, dichiarando che ora spetta alla Commissione analizzare le risposte, organizzare le missioni di esperti dell’UE che i mesi prossimi si recheranno in Albania per verificare le questioni principali del processo di integrazione, e in ultima istanza dare un giudizio in merito. Una valutazione che, secondo Fule, la Commissione Europea farà in base all’adempimento dei criteri politici di Copenhagen e degli obblighi previsti dall’Accordo di Associazione e Stabilizzazione.
Il Commissario per l’Allargamento ha voluto esprimere la sua preoccupazione per il dietrofront nella soluzione della crisi politica in corso in Albania, ammonendo che “i lavori parlamentari senza la presenza dell’opposizione non adempiono gli standard delle istituzioni dell’Unione Europea, pertanto il percorso da seguire dovrà tenere conto di principi democratici fondamentali: il rispetto della Costituzione e la trasparenza sul modello europeo”.
La soluzione della crisi politica è il tallone d’Achille del governo albanese soprattutto nel raggiungimento di un suo obiettivo di breve periodo: la liberazione dei visti per i cittadini albanesi. L’approvazione unilaterale dalla maggioranza della legge che istituisce la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle elezioni politiche del 28 giugno 2009, senza tenere conto del disegno presentato dai socialisti, ha scatenato l’ira di quest’ultimi. L’Assemblea Nazionale della sede rosa ha deciso di partecipare ai lavori parlamentari solo per portare avanti la causa della trasparenza di queste elezioni e organizzare quotidianamente fino al 30 aprile proteste in tutto il paese.
Dal canto suo, il governo albanese è impegnato nell’adempimento dei criteri richiesti per ottenere la liberazione dei visti e sta facendo lobbying per riuscire a garantire la libera circolazione dei cittadini albanesi entro l’estate. Insieme al Primo Ministro Berisha, si è recato ieri a Bruxelles, il Ministro dell’Interno albanese, Lulzim Basha che ha partecipato a una seduta conoscitiva sull’argomento della Commissione Libertà civili, Giustizia e Affari interni del Parlamento Europeo.
Inoltre, ieri a Bruxelles, la Fondazione Robert Schuman ha organizzato la Conferenza “L’Albania verso l’Unione Europea, un percorso sul merito” in onore del Primo Ministro albanese. Davanti a una platea di europarlamentari, in presenza del Presidente del gruppo parlamentare dei popolari europei, Joseph Daul, Berisha ha parlato insieme a Eduart Kukan, Capo delle Delegazione per l’Europa del Sudest al Parlamento Europeo, per rendere noto ai partecipanti la visione del governo albanese sull’integrazione europea a le misure adottate per raggiungere questo obiettivo. Kukan ha affermato che l’Albania ha adempiuto i criteri tecnici richiesti ed è pronta per la liberazione dei visti.
La visita di Berisha a Bruxelles si conclude oggi. Incontrerà i vertici dell’UE: il Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, Il Presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso e il Presidente del Parlamento Europeo, Jerzy Buzek.