Ambizioso progetto transfrontaliero tra il Comune di Brindisi e l’Albania per la formazione professionale nel settore della Pubblica Amministrazione. Nel Palazzo della Cultura di Tirana si è tenuto il workshop “Scuola di società civile: università, istituzioni e imprenditoria; prove tecniche di integrazione e cooperazione”.
Lungimirante l’obiettivo: rafforzare il partenariato nel settore educativo e dell’alta formazione per rafforzare il ruolo che la società civile svolge nel processo di sviluppo dell’Albania, contribuendo al processo di integrazione europea. Per questo si sta ora valutando la possibilità di realizzare tra l’Università del Salento e l’Ateneo albanese di Scutari, un master per la formazione professionale dei dirigenti pubblici con il coinvolgimento delle due municipalità e di altre istituzioni locali.
I professori Mario Longo e Luigi Vito Za, preside e docente del corso di laurea in Sociologia dell’Università del Salento, hanno illustrato il possibile percorso istitutivo del master avviando un costante colloquio con il rettore di Scutari Artan Haxhi e l’Università di Tirana e hanno spiegato quanto sia necessario puntare sulle risorse umane per lo sviluppo sociale. L’Ateneo pugliese peraltro non è nuovo a questo tipo di iniziative: nelle scorse settimane è stato avviato in Giordania l’e-Competence Center, un centro di competenze specializzato nell’applicazione dell’e-Business e delle Ict in settori tradizionali (turismo, agroalimentare), hi-tech (aeronautica, software, auto), nella pubblica amministrazione e nella formazione on line (e-learning multimediale e interattivo). Il polo sarà parte integrante della rete di centri di competenza che l’Incubatore Euro Mediterraneo dell’Università del Salento sta creando in Marocco, Tunisia e prossimamente in Siria, che oggi costituiscono la Scuola mediterranea in e-Business management. Un progetto che potrebbe forse avere presto attuazione anche in Albania.
Il confronto di Tirana intanto, è stato l’occasione per avviare una sinergia d’eccellenza tra pubblica amministrazione, mondo accademico e l’associazione delle Agenzie di Democrazia Locale, la cui presenza in Albania consente di approfondire la riflessione sui metodi che favoriscono la cooperazione e i processi di integrazione in una prospettiva europea, come reali mezzi di sostegno allo sviluppo. Fondata dal Congresso dei poteri regionali e locali del Consiglio d’Europa per fornire assistenza alle istituzioni locali dopo le devastazioni belliche nei Paesi dell’ex Yugoslavia, da più di dieci anni, Adl è impegnata nel promuovere la governance locale e la partecipazione attiva dei cittadini per favorire i processi democratici. L’associazione delle Adl (attualmente 12 fra Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Serbia e Kosovo, Macedonia, Georgia), costituisce un’importante rete sia per la promozione della democrazia locale e della stabilità, in particolare nei Paesi balcanici, sia per la diffusione di buone pratiche di cooperazione decentrata con quest’area di fondamentale importanza nelle politiche di prossimità dell’Unione Europea.
In questo contesto, durante i lavori di Tirana, Zemaida Mozali, international relations and development specialist del Comune di Scutari, ha indicato le principali tappe del processo di integrazione dell’Albania rispetto agli standard europei e l’ingresso del Paese nella Nato, la collaborazione con l’Italia e le prospettive future. Marilena Pinca, coordinatrice della Regione Puglia in Albania, ha confermato l’interesse della Puglia nel continuare a sostenere iniziative che aiutino a fare crescere l’Albania e gli albanesi nei processi di rafforzamento della democrazia e di avvicinamento all’Unione europea e pertanto l’intenzione di supportare le iniziative dell’organizzazione non governativa Adl Albania. Massimo Ciullo, presidente dell’Adl Albania e assessore alla Cooperazione internazionale del Comune di Brindisi, Lead Partner del programma transfrontaliero, ha aperto e concluso i lavori evidenziando quanto sia ambizioso il progetto e di come, in certi casi, si possa avere più certezza di risultati da un tavolo di confronto operativo ristretto e tecnico piuttosto che da tante conferenze pubbliche.
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