Terzo ‘big’ della finanza mondiale a fare un’analisi della crescita economica. Dopo Banca Mondiale e FMI, questa volta tocca a Deloitte, azienda internazionale di servizi di consulenza e revisione, che, in Albania, ha sede a Tirana.
Sulla base del database dell’Economist, Deloitte ha pubblicato un dossier per l’Albania in cui si stima una crescita del 3,4% per il 2019.
Su base prospettica, allungando le previsioni fino al 2023, quindi un arco temporale di 4 anni, Deloitte afferma che la crescita non andrà oltre il 3,7%. Quindi, si avrà un tasso annuo medio di crescita del 3,6%.
Le proiezioni 2019 di Deloitte assestano l’Albania nella posizione di seconda economia più forte di tutti i Balcani. La precede solo il Kosovo, con una crescita del 4%.
Per il 2020, invece, le proiezioni prevedono che l’Albania sarà superata dalla Serbia.
Banca Mondiale e FMI
Deloitte si pone in una maniera decisamente più felice sulle stime di crescita dell’Albania. Almeno se paragoniamo le percentuali a quelle espresse da Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale, che si erano pronunciate, rispettivamente, su un 2,9% e un 3%.
La Banca Mondiale aveva drasticamente ridotto la valutazione di crescita, riportandola ad un 2,9% sul preventivato 3,7%. Motivazione principale, la crisi del settore energetico. Nelle proiezioni del biennio 2020-21, la Banca Mondiale aveva previsto una crescita media del 3,5%, tasso potenziale per l’economia albanese (link)
Non era stata più rincuorante la relazione del FMI, che, sempre partendo dal preventivato 3,7%, ha ridotto al 3% la crescita reale del Paese. Concause, sia la crisi energetica che la chiusura del settore del gioco d’azzardo, dati che erano stati confermati anche dall’Istat albanese (articolo).
Il Fondo Monetario Internazionale è stato più ottimista, comunque, sulle previsioni del quadriennio 2020-2024, ipotizzando un 4% di crescita, ben mezzo punto in più rispetto alla Banca Mondiale. Percentuale migliore anche di quella di Deloitte.