La regressione economica in Italia della seconda metà del 2018 ha provocato problematiche anche all’economia albanese, che ha numerosi scambi commerciali con il Bel Paese, da cui provengono anche numerose rimesse degli emigrati.
Una nuova minaccia
La regressione italiana è una nuova minaccia per l’economia albanese, che sta già affrontando problemi interni – come la caduta libera dell’euro, il debito pubblico, l’aumento dei partenariati pubblico-privato, due investimenti energetici su larga scala in via di completamento e così via – che hanno messo sotto pressione l’intero paese.
Inoltre, la prolungata siccità che ha danneggiato la produzione di elettricità idro-dipendente del paese, ha costretto le autorità ad optare per importazioni costose di elettricità, che non hanno di certo aiuto il quadro economico del Paese delle Aquile.
L’economia italiana ha fatto registrare una regressione per due trimestri consecutivi nella seconda metà del 2018, a causa del calo dell’attività manifatturiera e della fiducia degli investitori, che ha fatto aumentare il debito pubblico più di quanto il governo italiano aveva previsto.
Le conseguenze per l’Albania
A causa dei numerosi scambi commerciali, dei legami di investimento e delle rimesse, un rallentamento dell’economia italiana implica più problemi per l’economia albanese e le sue prospettive di crescita.
Alcune istituzioni internazionali, come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, prevedono che l’economia albanese possa rallentare al 3,5-3,7% dopo la crescita del 4,2% fatta registrare lo scorso anno.
Tuttavia, la regressione economica italiana potrebbe portare ad una nuova previsione al ribasso, che per quest’anno prevede una crescita del 4,3%:
“E’ stato dimostrato che più forte è il legame commerciale tra due paesi, maggiore sarà l’effetto positivo o negativo che ne conseguirà.” – ha affermato l’esperto di economia, Arben Malaj, per i media albanesi.
L’ex ministro delle finanze, inoltre, ha dichiarato che la difficile situazione economica in Italia potrebbe prolungarsi e che, per questo, il governo albanese dovrà farsi trovare ben preparato nel gestire le eventuali conseguenze negative che colpiranno migliaia di famiglie albanese che dipendono dalle rimesse provenienti dall’Italia.
Le industrie di abbigliamento e calzature (che già hanno avuto difficoltà nell’affrontare la caduta libera dell’euro), così come quella dei call center, dovrebbero essere le prime a pagare la conseguenze di un’eventuale costante recessione dell’economia italiana, vista la loro quasi dipendenza totale dall’economia del Bel Paese.
Il futuro dell’economia albanese
Besart Kadia, esperto di economia, sostiene che il calo degli investimenti privati degli ultimi cinque anni e la perdita di capitale umano a causa della nuova ondata migratoria, suggeriscono che la crescita economica dell’Albania sarà inferiore nei prossimi anni.
“Uno scenario del genere si tradurrà in ricavi minori per il bilancio di stato e, di conseguenza, ulteriori pressioni sulla nostra economia da parte del debito pubblico e del sistema di sicurezza sociale.” – ha affermato Kadia.
Un sistema di tassazione elevato rispetto agli altri paesi dei Balcani, la lunga questione dei titoli di proprietà e un sistema giudiziario inefficiente, sono le principali preoccupazioni per i potenziale investitori stranieri nel paese, principalmente incentrati su settori come l’estrazione mineraria, l’energia idroelettrica e quello petrolifero.