Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha giudicato inadeguata la capacita amministrativa del governo albanese nel valutare i progetti di investimento e, per questo motivo, ha esortato l’attuale governo a non firmare nessun nuovo contratto di concessione.
Il progetto “1 miliardo di euro” del Governo Rama
Il progetto “1 miliardo di euro” avanzato dal governo albanese è teso a finanziare la costruzione di grandi opere pubbliche secondo la formula di Partenariato pubblico privato (Ppp).
In un’intervista all’emittente televisiva albanese “Top Channel”, il direttore dell’ufficio del Fmi a Tirana Jens Reinke ha dichiarato che “il quadro istituzionale per la gestione delle concessioni non è adatto. Costruire le dovute istituzioni e rafforzare le capacità di gestione richiede un certo periodo, perciò abbiamo consigliato al governo di fare una pausa e sospendere future concessioni”, che a suo parere vengono decise “senza una chiara analisi tra costi e profitti”
Un modo educato per affermare che l’FMI non apprezza l’operato del governo albanese poiché ritiene che sia incapace di calcolare correttamente i rischi e i costi di tali contratti per le finanze del paese.
Ma c’è anche un altro aspetto del problema secondo l’FMI: l’utilizzo contrario a qualsiasi logica economica e legale del meccanismo noto come ‘proposta non richiesta’.
Cos’è la proposta non richiesta
L’attuale legge sul Partenariato pubblico-privato (Ppp) riconosce due meccanismi per le concessioni. Il primo nel quale attraverso gare d’appalto basate su principi chiari il governo accetta la migliore offerta in base alle proprie esigenze. Un esempio: c’è una gara per una centrale idroelettrica, il governo lo affida alla ditta che accetta di rivendere l’energia elettrica in futuro al minor prezzo possibile.
L’altro meccanismo, invece, è quello della proposta non richiesta. Un’impresa o qualsiasi persona che affermano di aver trovato un’idea a cui lo stato non avevo pensato, ad esempio scoprendo un fiume che in Albania può produrre elettricità. Il governo valuta la proposta e in caso di risposta positiva offre al proponente anche un bonus. Questo metodo, chiaramente, non permette una ‘competizione’ tra aziende ma è una gara in cui già si conosce il vincitore.
Perché FMI è contrario alla proposta non richiesta
In passato, specie per quanto riguarda le centrali idroelettriche, il governo albanese ha affidato centinaia di concessioni con questo metodo.
Il culmine sono stati le assegnazioni delle concessioni delle centrali di Skavica e Pocite: in entrambi i casi le concessioni sono state affidate ad aziende che non avevano partecipato al bando di concorso, oltrepassando così i limiti dell’accezione di proposta non richiesta. Non poteva trattarsi, infatti, di idee innovative che motivino il meccanismo poiché le due centrali sono state progettate dallo stato ad inizio anni ’70.
Ciò spiega la critica dell’FMI, il quale non è contrario a partenariati pubblici-privati, ma nel caso dell’Albania sostiene apertamente che il governo non ha la capacità per distinguere i benefici economici per il paese.
L’attuale governo nel corso degli ultimi mesi ha programmato una nuova serie di concessioni (l’autostrada Tirana-Diber, l’ospedale di Fier ed alcune scuole a Tirana), un piano che dal punto di vista economico ammonta ad un miliardo di euro e che ha attirato l’attenzione dell’FMI nella sua relazione annuale. Nonostante questo, però, il governo ad oggi non ha ancora attuato nessun piano di riserva.