Il valore dell’euro in Albania è sceso dopo l’incremento fatto registrare nelle ultime due settimane. Per tutto il mese di febbraio, infatti, l’euro aveva guadagnato circa due punti di valore sul lek: ora il cambio euro-lek è ad un massimo di 124,9.
Il saliscendi dell’euro
L’euro ha avuto un valore oscillante negli ultimi dieci mesi. Dopo esser aumentato durante la stagione estiva, la moneta europea è iniziata a scendere a settembre per toccare nuovi minimi storici a ottobre.
Gli esperti del mercato, tuttavia, affermano che questo calo fosse prevedibile, in quanto la valutazione dell’euro era influenzata da temporanei fattori come i trasferimenti degli utili di alcune delle principali società del paese, che hanno provocato un aumento della domanda di euro nel mercato interno.
Per sopperire alla caduta libera dell’euro, lo scorso anno, la Banca d’Albania ha acquistato un Eurobond (un prestito obbligazionario) da 500 milioni di euro.
Pro e contro del crollo dell’euro
Il crollo del valore dell’euro ha avuto una serie di effetti negativi per l’economia altamente euroizzata del paese, andando a colpire soprattutto le imprese che esportano in euro nell’occidente, così come anche i produttori locali, costretta ad affrontare una concorrenza più dura causata da importazioni meno care.
D’altra parte, il rimborso dei prestiti è diventato più economico per gran parte dei prestiti in euro, a partire dal debito estero del governo ma anche quelli di famiglie e imprese.
Quest’ultimo, nel suo bilancio del 2019, ha citato la caduta libera dell’euro come causa delle basse performance rigurdanti i profitti in entrata. Il ministero delle finanze, infatti, sostiene che il deprezzamento sia dell’euro che del dollaro americano abbia inciso negativamente sulle entrate riguardanti le merci importate.
Attualmente il mercato è tornato sui suoi ultimi standard, dove l’offerta di euro è maggiore rispetto alla sua bassa domanda. Secondo la Banca d’Albania, questo valore (che potrà oscillare dai 124 ai 126 lek) sarà stabile e verrà mantenuto per tutto l’anno, a differenza del 2018 quando l’euro veniva scambiato a valori minimi storici.