Il governo albanese ha rivisto al ribasso i ritmi di crescita dell’economia del paese per quest’anno, passando dal 4,3% di inizio anno al 3,4% previsto attualmente.
La notizia è stato comunicata dalla ministra dell’economia e delle finanze, Anila Denaj, mentre riferiva all’assemblea parlamentare le modifiche riguardanti il budget di stato per il 2019.
“Le modifiche mirano a garantire il finanziamento del fondo di riserva del budget di stato, come proseguo della situazione d’emergenza creatasi dopo il terremoto del 21 settembre.” – ha riferito la ministra.
Nello specifico, Denaj ha affermato che la revisione al ribasso della crescita economica verrà accompagnata da un livello più basso di ricavi previsti per il budget di quest’anno, aggiungendo tuttavia che le previsioni riguardanti gli indicatori di debito e i deficit di bilancio rimarranno invariati e quindi quelli previsti ad inizio anno. Il governo mira a mantenere sotto il 2% il livello del deficit di bilancio e al 64% del PIL il debito pubblico.
I fattori che hanno influenzato in negativo la crescita economica, secondo la ministra, sono stati il calo della produzione di energia e la chiusura del settore dei giochi d’azzardo, mentre i settori di industria, edilizia e trasporti hanno fatto registrare un trend positivo.
Per la ministra, gli indicatori principali dell’economia hanno avuto un avuto un percorso stabile nel secondo trimestre di quest’anno come testimoniato dal livello di occupazione da record nel paese.
“La sostenibilità fiscale pubblica e il consolidamento fiscale proseguiranno anche quest’anno, mentre fino a settembre gli indicatori di bilancio rientrano nei parametri previsti. Il rimborso dell’IVA è salito al 40% rispetto allo scorso anno, così come sono cresciuti in modo significativo i contributi dalla previdenza sociale.” – ha concluso la ministra.
Le previsioni di Banca Mondiale, FMI e Deloitte
La Banca Mondiale, invece, aveva drasticamente ridotto la valutazione di crescita, riportandola ad un 2,9% sul preventivato 3,7%. Motivazione principale, la crisi del settore energetico. Nelle proiezioni del biennio 2020-21, la Banca Mondiale aveva previsto una crescita media del 3,5%, tasso potenziale per l’economia albanese (link)
Non era stata più rincuorante la relazione del FMI, che, sempre partendo dal preventivato 3,7%, ha ridotto al 3% la crescita reale del Paese. Concause, sia la crisi energetica che la chiusura del settore del gioco d’azzardo, dati che erano stati confermati anche dall’Istat albanese (articolo).
Più ottimistiche le previsioni di Deloitte che – sulla base del database dell’Economist – ha pubblicato un dossier per l’Albania in cui si stima una crescita del 3,4% per il 2019. Su base prospettica, allungando le previsioni fino al 2023, quindi un arco temporale di 4 anni, Deloitte afferma che la crescita non andrà oltre il 3,7%. Quindi, si avrà un tasso annuo medio di crescita del 3,6%.