Le banche albanesi sono costrette a trasferire denaro contante alcune volte al mese poiché l’Albania ha un surplus di cash elevato e continuo derivante dai guadagni in valuta estera.
E’ questa la spiegazione offerta da Silvio Pedrazzi, presidente dell’associazione delle banche albanesi e direttore generale della Banca San Paolo in Albania.
Pedrazzi ha tenuto una conferenza stampa per spiegare il fenomeno del trasferimento di denaro in contanti dall’aeroporto di Rinas, fatto su cui si è discusso molto dopo la rapina di circa 10 milioni di euro avvenuta proprio in aeroporto il 9 aprile.
I dati sull’economia albanese
Ufficialmente, l’Albania ha un deficit nel mercato estero di circa 2,9 miliardi di euro mentre le rimesse degli emigrati, i prestiti stranieri e gli investimenti esteri diretti coprono soltanto una parte di questo deficit.
Tuttavia, l’ultimo bilancio della Banca d’Albania – dove vengono calcolati gli utili e le spese in valuta estera – riporta che per il 2018 il deficit ammonta a circa 860 milioni di euro.
Alla domanda su questa contraddizione tra il surplus di contanti delle banche e il deficit di bilancio, Pedrazzi ha affermato che l’informalità potrebbe essere la causa principale sottolineando anche il rafforzamento del lek contro l’euro.
“Quando sono arrivato in Albania cinque anni fa, un euro veniva scambiato a 140 lek mentre ora a 125 lek.” – ha dichiarato Pedrazzi.
La rapina all’aeroporto, inoltre, ha causato un ulteriore problema alle banche in Albania dato che la compagnia aerea ‘Austrian Airlines’ ha deciso di non continuare il servizio di trasferimento di denaro a Vienna e le banche non hanno trovato un’alternativa al momento.
Per Pedrazzi, infatti, il servizio di trasferimento di denari in contanti è offerto da poche banche in tutto il mondo perché ha costi elevati e bassi profitti. La Raiffeisen austriaca è una di queste, ma – almeno per il momento – altri contanti non potranno essere spediti a Vienna.
“Sarà importante trovare una soluzione prima della stagione estiva, quando cresceranno le rimesse degli emigrati e le entrate dal turismo.” – ha concluso Pedrazzi.