La crisi dell’ Eurozona avrà ripercussioni anche sull’economia albanese. L’allarme è stato dato dal capo della missione del FMI in Albania, Nadeem Ilahi.Secondo il funzionario del Fondo Monetario, l’economia del paese ha retto bene dall’ inizio della crisi mondiale nel 2008 fino a oggi, ma con la persistenza gli effetti negativi inizieranno a sentirsi e si rifletteranno sulla crescita.Il paese è fortemente legato a due vicini coinvolti in pieno nella crisi europea, Grecia e Italia, e le conseguenze si vedono in modo diretto sulla domanda interna e sui consumi. Secondo il capo missione FMI ” La crescita economica per il 2012, tenendo conto anche della forte contrazione delle importazioni e della diminuzione del credito, sarà dello 0,5%.” In seguito, Ilahi mette in guardia il governo sul debito pubblico, che continua ad essere elevato, esul bilancio del prossimo anno. La crescita del 2013 dipenderà da sviluppi esterni legati soprattutto all’euro, e comunque sarà intorno all’1,3% (percentuale inferiore rispetto alle previsioni del governo albanese). FMI consiglia inoltre al governo di utilizzare i proventi delle privatizzazioni del petrolio e del gas per la riduzione del debito pubblico, la cui quota è molto vicina al punto critico, e che può diventare una minacciaalla stabilità economica del paese. Attualmente l’Albania registra un debito pubblico inferiore al 60% del prodotto interno lordo.