La polizia albanese ha arrestato 39 persone nella giornata di sabato 17 marzo, inclusi quattro ufficiali della polizia con l’accusa di aver introdotto illegalmente circa 1000 albanesi in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e in Canada. E non è finita qui, perché sono ancora ricercate una dozzina di persone, tra cui due di cittadinanza bulgara.
Da quando l’Albania ha abbracciato la democrazia nel 1990, molti albanesi hanno scelto di emigrare per una vita migliore pagando anche somme ingenti ai trafficanti.
Ora possono viaggiare liberamente dentro e fuori l’area Schengen dell’Unione Europea, ma hanno ancora bisogno del visto per paesi come Gran Bretagna o Stati Uniti.
“Sette organizzazioni criminali che operavano in Albania, Bulgaria, Francia, Spagna, Repubblica Domenicana, Italia, Gran Bretagna , Irlanda, Stati Uniti e Canada, hanno permesso a circa 1000 cittadini albanesi di emigrare illegalmente verso Irlanda, Stati Uniti, Gran Bretagna e Canada.
Ogni emigrante pagava una somma di 7000 sterline per il Regno Unito e 25.000-30.000 dollari Canadesi e USA. I componenti di queste organizzazioni aiutavano i cittadini albanesi ad emigrare illegalmente falsificando documenti di identità e di viaggio” – ha dichiarato il direttore della Polizia di Stato, Ardi Veliu.
Oltre a falsificare i documenti, le bande criminali aiutavano gli emigranti a raggiungere le loro destinazioni viaggiando attraverso altri paesi, come la Repubblica Domenicana o altri paesi del Sud America nel caso degli Stati Uniti.
Tra le persone arrestate ci sono anche quattro ufficiali della polizia di stato; tre del punto doganale di ‘Qafe Thana’ e uno di ‘Hanit e Hotit’. L’operazione, ha evidenziato Veliu, è stata effettuata in collaborazione con la polizia statunitense ed europea, oltre che con l’Interpol e l’Europol.
Nel tentativo di convincere l’Unione Europea ad accettare i negoziati di adesione a Giugno, l’Albania ha intensificato la sua lotta alla criminalità.
Ultimamente, infatti, sono stati anche sequestrati ben 613 chili di cocaina che hanno portato al fermo di un grande gruppo criminale che trafficava cannabis in tutta l’Europa.