Valdrin Pjetri, candidato del partito socialista che ha vinto le ultime elezioni amministrative a Scutari, ha rassegnato le sue dimissioni nella serata di ieri.
Pjetri, dopo aver preso il 100% dei voti validi nelle ultime elezioni, era destinato a diventare il primo sindaco socialista di Scutari, una città fermamente anti-comunista e da sempre baluardo del partito democratico di centro-destra.
Tuttavia, prima di assumere l’incarico, è stato accusato dall’opposizione democratica di esser stato condannato in Italia per spaccio di stupefacenti nel 2003 (quando aveva 20 anni) e di esser stato espulso dal bel paese proprio per questo motivo. Lo stesso partito democratico ha inflitto nella giornata di martedì il colpo decisivo, pubblicando dei documenti che affermerebbero la condanna.
“In queste condizioni, la mia attenzione e le mie energie si concentreranno interamente sulla risoluzione e sul chiarimento legale di questo fatto di 17 anni fa, per il quale per quanto ne so non ho mai avuto una responsabilità legale.
Consapevole dell’importanza dell’immagine politica e determinato ad intraprendere questo chiarimento giuridico nella posizione di comune cittadino, senza appesantire nessuno, decido di dimettermi dalla carica di sindaco di Scutari.” – si legge nel post su Facebook di Valdrin Pjetri.
Sul futuro amministrativo di Scutari, di conseguenza, continua a rimanere un grande punto interrogativo. Le procedure prevedono che il presidente della Repubblica decida nuove elezioni per la città ma, dato che Ilir Meta si è rifiutato di riconoscere le elezioni del 30 giugno 2019 e i loro risultati, questo caso potrebbe portare ulteriore caos all’interno dell’ambiente politico albanese.
Controversie di questo tipo potrebbero essere risolte dalla Corte Costituzionale, attualmente non operativa a causa della sostanziale mancanza di giudici. La Corte era composta da 9 giudici, di cui 4 non hanno superato la valutazione prevista dalla nuova riforma del sistema giudiziario, 2 l’hanno passata e 3 hanno rassegnato le dimissioni e/o hanno terminato il proprio mandato legale.
Rama: nessuno può gettare ombre sul partito socialista
Anche Edi Rama ha reagito alla questione con una serie di tweet, specificando che la responsabilità sua e del suo partito è quella di reagire a questo atto indegno individuale:
“Non solo Valdrin ma anche se ci fosse mio fratello, non c’è possibilità di gettare ombre sul partito socialista e su di me, in relazione alla legge e alla fedeltà verso il popolo. La responsabilità per ogni atto indegno individuale è dell’individuo. La nostra responsabilità è nel come reagiamo ad un atto indegno individuale.
[…] Non ho mai pensato che Valdrin potesse nascondermi la verità in relazione alla legge, ma fino a quando la verità non verrà a galla le strade di Valdrin Pjetri e del partito socialista saranno totalmente separate.” – si legge sul profilo Twitter del primo ministro Edi Rama.