I dipendenti del municipio di Tropojë – dove il sindaco è Besnik Dushaj, membro del partito democratico – hanno fatto irruzione nel museo della città prendendo possesso del materiale elettorale (delle prossime amministrative) per poi buttarlo nelle strade.
Tensioni che sono state registrate anche a Scutari, dove ieri e oggi i militanti del partito democratico non hanno permesso l’apertura dell’ufficio elettorale numero 2.
Il quadro della situazione
Le reazioni sono arrivate a seguito del decreto del presidente della Repubblica Ilir Meta riguardante l’annullamento delle prossime elezioni amministrative; decreto che, tuttavia, il parlamento e la commissione elettorale hanno ritenuto nullo.
D’altra parte, il sindaco di Scutari – la democratica Voltana Ademi – sta facendo il possibile per attuare il decreto del presidente Meta, così come gli altri municipi di destra del paese. E proprio da qui che è nata una situazione senza precedenti.
Il municipio di Scutari, infatti, sta ostacolando il processo elettorale “bloccando” uno degli otto uffici elettorali situati in città, ovvero quello numero due all’interno del palazzetto dello sport “Vllaznia”. Oggi, in particolare, il sindaco Ademi ha schierato unità della polizia municipale davanti al palazzetto, non permettendo di entrare in quest’ultimo ai membri dell’ufficio elettorale.
Tutti i municipi guidati da rappresentanti dell’opposizione non parlamentare (Partito Democratico e LSI) hanno richiesto la chiusura degli uffici elettorali a seguito dal decreto del presidente Meta di annullare le elezioni previste per il 30 giugno. Inoltre, i municipi in questione hanno dichiarato che se questi uffici elettorali (situati in edifici di proprietà del municipio) non verranno chiusi, verrà ordinato l’intervento della polizia municipale.
In risposta la commissione centrale elettorale, tramite la portavoce Drilona Hoxhaj, ha reso noto oggi che tutti i sindaci che stanno tentando di ostacolare il processo elettorale verranno portati davanti alla giustizia, affermando che questi saranno citati in giudizio per tre reati: abuso di ufficio, ostacolo al processo elettorale e danneggiamento volontario di materiale elettorale.