E’ circolata rapidamente, sia in Albania che in Italia, la notizia di questa mattina riguardante il sequestro di beni per 750.000 euro e l’arresto di un cittadino italiano residente a Durazzo sospettato di riciclaggio di denaro.
Nel pomeriggio, l’emittente televisiva Top Channel ha rivelato ulteriori dettagli sul caso: il patrimonio sequestrato apparterebbe a Ferdinando Muollo, condannato in Italia a 12 anni e 6 mesi di reclusione, perché ritenuto il mandante del delitto di Salvatore Ridosso nel 2002 per affari andati male tra le famiglie.
L’omicidio scatenò la vendetta di sangue della famiglia Ridosso, la quale pagò 100.000 euro per ordinare l’omicidio di Luigi Muollo, fratello di Ferdinando. I due clan erano in conflitto per alcune sale poker e per un’azienda che si occupava di forniture mediche.
Proprio per sfuggire al conflitto, Muollo si era trasferito a Durazzo. La pena a suo carico è stata confermata la scorsa settimana dalla Cassazione.
Beni sequestrati
Le indagine, iniziate dopo la segnalazione della parte italiana, sono state coordinate a stretto contatto dalla procura di Napoli e da quella di Durazzo e hanno portato al sequestro di 5 appartamenti e di 13 garage a Durazzo, così come di un veicolo dal valore di 40.000 euro e di un conto bancario da 10.000 euro.
La procura di Napoli, in risposta, ha confermato che il cittadino Ferdinando Muollo, 56enne, è stato condannato dalle autorità di giustizia italiane come parte dei clan camorristici che operano nell’area di Napoli. Il cittadino italiano era in possesso di permesso di soggiorno in Albania ed esercitava alcune attività commerciali.
Nel 2012, infatti, ha registrato una società, a Tirana, volta a produrre e commercializzare medicinali e apparecchiature dentali e della quale deteneva il 50% delle azioni. Tre anni più tardi, invece ha registrato una società – di cui deteneva il 45% delle azioni – deputata alla produzione e al commercio di apparecchiature medico-chirurgiche per il lavaggio e la disinfestazione di locali. Chiude la lista delle attività il laboratorio odontotecnico aperto nel 2015 e di cui deteneva il 30% delle azioni.