I residenti nell’area dell’Unaza e Re hanno protestato contro il progetto del grande raccordo anulare di Tirana, poiché quest’ultimo prevede la demolizione di circa 300 tra abitazioni ed imprese (precisamente nel tratto che va dal ‘Pallati me Shigjeta’ al ‘Sheshi Shqiponja’).
La protesta successivamente – dopo aver bloccato il traffico nell’area del ‘Sheshi Shqiponja’) si è spostata davanti al municipio di Tirana prima di arrivare addirittura davanti all’edificio dell’emittente televisiva ‘Top Channel’ dove era ospite della trasmissione ‘Open’ il ministro delle infrastrutture e delle energie, Damian Gjiknuri.
I protestanti richiedono un rimborso di tutti gli edifici che verranno demoliti, mentre il municipio – attraverso il sindaco Erion Veliaj – ha reso noto che verranno rimborsati solo coloro che dispongono di un certificato di proprietà che ‘difenda’ i loro edifici o le loro proprietà.
L’autorità stradale albanese ha comunicato che verranno demoliti ben 317 costruzioni, di cui 163 non hanno ancora ufficialmente un certificato di proprietà.
Davanti al municipio, i protestanti hanno richiesto senza successo un incontro con il sindaco Veliaj.
“Primo ministro dove ti sei nascosto? Difenderemo le nostre case con i nostri corpi.” – si leggeva in alcuni dei striscioni dei manifestanti.
Ulteriori proteste sono attese nei prossimi giorni, mentre i primi lavori sono iniziati con la rimozione dell’aquila bicefala situata nel ‘Sheshi Shqiponja’.
Le dichiarazioni del sindaco Veliaj
“La maggior parte dei cittadini vuole che il nuovo raccordo anulare. Le persone affermano che Tirana inizierà a respirare una volta liberatasi dal traffico: non rimarremo nell’età della pietra perché alcune persone non accettanno il rimborso.
Tutti verranno rimborsati, anche coloro che non hanno un certificato di proprietà. Per quest’ultimi, come municipio di Tirana, garantiremo tre anni di affitto pagati. Nonostante abbiano costruito su terre non loro, non comunque rimborseremo loro ben tre anni di affitto
Questa storia, come già successo altre volte, terminerà con la vittoria dei buoni, di coloro che pagano le tasse, che rispettano l’uniforma e che vogliono il bene del proprio paese.” – ha dichiarato Erion Veliaj