TAP AG, il consorzio per la costruzione del gasdotto trans-adriatico (TAP) completerà presto la riabilitazione della strada di 12,5 km che collega il villaggio di Vithkuq con la strada nazionale Coriza (Korçë)-Ersekë.
La strada è stata riabilitata nel quadro del ripristino dei punti di accesso e dei punti utilizzati per il trasporto di materiali per la costruzione del gasdotto. Nel distretto di Coriza, durante la prima fase di miglioramento delle infrastrutture stradali, TAP AG ha ricostruito 9 ponti e riqualificato circa 15,5 km di strada. In totale, in Albania, durante la prima fase di riabilitazione di strade e punti di accesso, sono stati ristrutturati circa 58 km di strade, 40 ponti già esistenti e costrutiti due ponti nuovi.
La seconda fase della riabilitazione delle strade di accesso, che comprende circa 120 km di strade, è stata effettuata da AlbStar, un appaltatore locale di TAP; alla fine dello scorso mese di Giugno, oltre l’80% del lavoro previsito per la seconda fase era stato completato.
Il progetto TAP
Il progetto TAP, dal valore di 4,5 miliardi di euro, è uno dei progetti energetici prioritari per l’Unione Europea e ha già attirato 1,5 miliardi di euro dalla banca europea per gli investimenti, che ha approvato il prestito all’inizio di Febbraio 2018.
Collegandosi con il gasdotto trans-anatolico al confine greco-turco, TAP attraverserà la Grecia settentrionale, l’Albania e il mare Adriatico prima di approdare nel sud dell’Italia per collegarsi alla rete italiana del gas naturale. Il progetto, iniziato nel 2016, è attualmente in fase di costruzione.
Una volta costruito, TAP offrirà un percorso di trasporto diretto ed economico grazie alla catena di trasporto del gas che si estenderà dal Mar Caspio all’Europa, lunga circa 3.500 km.
TAP: le proteste in Italia, Grecia e Albania
La costruzione del gasdotto trans-atlantico, tuttavia, non ha accolto soltanto consensi: in Grecia e in Albania, infatti, molti contadini si sono uniti per protestare contro la costruzione del TAP, che ha già portato le prime conseguenze distruttive nei lori campi agricoli.
Greci e albanesi non sono i primi a schierarsi contro il TAP: nel 2011, infatti, in Italia, precisamente in Puglia, nacque il comitato NO TAP che iniziò una forte battaglia assieme ad associazioni e comitali locali del Salento per opporsi alla scelta del punto d’approdo del TAP, ovvero San Foca, località che, oltre ad essere bandiera blu europea, ha una fortissima vocazione turistica.