Attimi di tensione davanti al Teatro Nazionale di Tirana questa mattina quando gli artisti e i manifestanti hanno tentato di entrare nel Teatro, scontrandosi con la polizia.
La protesta è nata a causa del progetto del governo – approvato in parlamento lo scorso novembre – che prevede la demolizione dello storico teatro nazionale per far posto ad uno nuovo più moderno.
La proposta iniziale del governo di Edi Rama è stata quella di realizzare un nuovo edificio, in base a un progetto del noto architetto danese Bjarke Ingels, con fondi dei privati. Per eseguire i lavori si è offerta la società edile albanese “Fusha” che in cambio ha chiesto di ottenere il permesso di costruire nella stessa area alcuni palazzi di 20 piani.
La maggioranza è stata costretta a modificare poi la propria posizione dopo l’intervento della Commissione europea, la quale ha suggerito di lanciare un bando di concorso per la costruzione e lo sviluppo urbano dell’area.
“La commissione incoraggia il governo a seguire i principi dell’UE in materia di appalti pubblici e a garantire accesso non discriminatorio alla concorrenza del libero mercato.” – si leggeva nella lettera inviata lo scorso settembre da Michela Matuella (responsabile dell’allargamento dell’UE per Albania e Bosnia) al governo albanese.
I fatti di oggi
A protestanti e artisti, si è unito anche il leader del partito democratico e dell’opposizione Lulzim Basha. Quest’ultimo, in una dichiarazione per i media presenti, ha espresso il suo totale sostegno alla causa degli artisti sostenendo che il progetto da 200 milioni di euro sia un modo del premier Rama per riciclare denaro:
“Tutto quel che sta accadendo qui ha a che fare con un progetto da 200 milioni di euro per riciclare i soldi della droga e per arricchire Rama. Il teatro è stato difeso dagli artisti e noi siamo al loro fianco.
L’opposizione è stata ed è pronta a sostenerli, è tempo che gli albanesi comprendano che quello che sta succedendo oggi con il teatro accadrà anche con le loro case. Non dobbiamo permettere la costruzione di altri edifici al posto del teatro.” – ha affermato alla stampa l’ex sindaco di Tirana.
Anche il presidente della Repubblica, Ilir Meta, ha reagito in seguito agli scontri tra forze di polizia e protestanti di questa mattina, esortando la polizia a rispettare la protesta degli artisti:
“Circondare il Teatro Nazionale con la polizia e gli scontri fisici con la comunità degli artisti, i quali sono lì in difesa di uno dei nostri patrimoni storici, culturali e nazionali, rappresentano una vergogna. Esorto la Polizia di Stato a rispettare gli artisti e il loro diritto di protestare.” – si legge nel post su Facebook del capo di stato albanese.
Edmon Budina, noto attore e regista albanese, è stato uno degli artisti “attaccati” dalla polizia come raccontato ai media:
“Oggi è un giorno triste. Non mi è mai successo neanche ai tempi di Ramiz Alia. La polizia allora non mi ha trascinato per la strada. Eravamo 5 persone davanti alla porta e non stavamo facendo nulla. Abbiamo protestato in maniera pacifica. Questa è la fine della democrazia albanese. Questo è un regime fascista.” – ha dichiarato Budina.
Per rimanere aggiornati potete seguire la pagina ufficiale di “Aleanca per mbrojtjen e teatrit”
https://www.facebook.com/adelebudina/videos/10218034637230651/