Dopo 19 mesi di verifiche e un’audizione di quattro ore, la commissione del “vetting” – la quale vigila il sistema giudiziario albanese – ha comunicato oggi la destituzione di Fatmira Hajdari.
La Hajdari è coniuge di Azem Hajdari, uno dei leader del movimento studentesco degli anni 90 e deputato del PD della prima ora, nonché madre della deputata attuale Rudina Hajdari.
La giudice della Corte d’Appello è stata destituita – come riportato da Shqiptarja.com – poiché non è riuscita a giustificare un patrimonio da circa 470.000 dollari, così come per aver nascosto il fatto che gli Stati Uniti le avessero negato il visto d’ingresso nel paese in passato.
Con la decisione di oggi, la Commissione Indipendente delle Qualifiche – il primo grado del vetting – ha destituito Fatmira Hajdari dal sistema giudiziario albanese. La stessa Hajdari ha il diritto di fare ricorso presso il Collegio Speciale d’Appello.
La carriera di Fatmira Hajdari
Fatmira Hajdari ha alle sue spalle una carriera ventennale nel sistema giudiziario albanese, iniziata nel 2000 come giudice del tribunale di Tirana. Nel 2013, invece, fu nominata giudice della Corte d’Appello di Tirana dall’allora presidente della Repubblica Bujar Nishani.
Le qualifiche e il modo in cui Fatmira Hajdari riuscì ad entrare nella giustizia albanese rimangono ancora oggi un mistero: nonostante questo, nel corso della sua carriera ha avuto tra le mani casi importanti di corruzione e criminalità, che hanno riguardato politici, ex ministri, ex primi ministri e membri importanti della criminalità organizzata.
Nel 2009 liberò dal carcere Abren Isufaj, noto anche come Ben Qimja, uno dei “boss” della città di Fier accusato dell’omicidio dell’imprenditore Piro Koçiu. Nel 2014, lo stesso Qimja è stato arrestato nuovamente dall’INTERPOL di Roma per essere parte di un’organizzazione criminale.
Allo stesso modo è stata parte della corte giudiziaria che nel 2014 liberò dal carcere a Gjin Nika, accusato di diversi crimini importanti a Tirana ed etichettato dalla Procura come persona pericolosa. Alcuni mesi dopo esser stato rilasciato, Nika fu giustiziato in un attentato mafioso.
La stessa Hajdari è stata accusata nel 2015 dall’ex presidente della Comunità Islamica Albanese, Skender Bruçaj, di aver strappato – con un verdetto del tribunale ingiusto e apertamente contrario alle leggi – diverse proprietà secolari dalle mani della stessa Comunità.
In ultimo, Fatmira Hajdari è stata parte della corte giudiziaria del caso “CEZ”, in cui l’ex premier Sali Berisha era stato accusato – assieme a un gruppo di suoi ex ministri e dirigenti – di aver privatizzato l’odierna compagnia elettrica nazionale “OSHEE”, con un danno stimato di 414 milioni di euro. Tuttavia, in questo caso Hajdari fu rimossa dalla Corte per questo caso a seguito dalla richiesta del Parlamento arrivata a causa del legame d’amicizia tra la famiglia Hajdari e quella Berisha.