Ieri pomeriggio il parlamento albanese ha iniziato la sua nuova sessione, in una camera che continua ad avere 18 posti liberi a seguito delle dimissioni in blocco dei 58 deputati dell’opposizione dello scorso febbraio.
Solo 40 deputati dell’opposizione, infatti, sono stati ad oggi sostituiti seguendo la lista del partito democratico e quella del Movimento Socialista per l’integrazione (LSI) con nomi che non hanno assecondato le decisioni politiche dei loro leader.
“Il parlamento ha affrontato con dignità sfide uniche ed incredibili. La democrazia liberale come mai prima d’ora si è dimostrata una democrazia costituzionale e il costituzionalismo stesso come la sua solida vocazione.
Come mai nella storia del pluralismo, la Costituzione ha resistito alle avventure salvando così il sistema democratico albanese dall’anarchia e dal caos.
Circa il 70% dei seggi parlamentari è stato sostituito molto rapidamente da nuovi deputati dell’opposizione, il che ha contribuito a ripristinare la normalità del parlamento stesso.” – ha affermato nel suo discorso d’apertura il presidente del parlamento, Gramoz Ruçi.
La riforma elettorale
Il comune denominatore delle discussioni dei rappresentanti di tutti i partiti politici nella camera è stata la riforma elettorale.
La maggioranza, come ha specificato il premier Edi Rama, mira alla sua chiusura nelle prossime settimane per attuare la raccomandazione del consiglio europeo dello scorso anno in vista dell’apertura dei negoziati ufficiali. Il consiglio europeo dovrebbe dare il suo verdetto definitivo a metà del prossimo mese sia sull’Albania che sulla Macedonia del Nord.
La riforma, come ha affermato il presidente Ruçi, dovrà essere approvata sia dalla maggioranza che dall’opposizione. I rappresentanti di quest’ultima, hanno sostenuto l’idea di cambiare il sistema elettorale come confermato dalle parole della leader del partito democratico Rudina Hajdari:
“La riforma elettorale metterà fine a questo sistema che ha travolto la democrazia interna. Come opposizione siamo favorevoli a modifiche costituzionali per un nuovo sistema che offra candidati degni e una concorrenza leale.” – ha affermato la leader del pd.
Tuttavia, le modifiche costituzionali saranno molto difficili da realizzare nel giro di poche settimane. In questo senso, anche il leader del partito socialista Taulant Balla ha sottolineato come la riforma debba basarsi sulle raccomandazioni dell’OSCE.
In tutto questo contesto, inoltre, la maggioranza socialista sta proseguendo l’inchiesta parlamentare per rimuovere dall’incarico il capo di stato Ilir Meta. Il processo stesso richiederà tempo – dato che l’ultima parola spetta alla Corte Costituzionale che attualmente non è in funzione in Albania – ma nel frattempo il parlamento si è rivolto alla Commissione di Venezia la cui opinione sarà probabilmente decisiva.