La violenza nei campi da calcio ha portato alla sospensione dei campionati nazionali di tutte le categorie, fino a quando la polizia di stato non tornerà a presidiare gli stadi.
Riguardo questo, in mattinata si è tenuto un incontro tra il governo e la Federcalcio albanese (FSHF). La richiesta della FSHF è quella di far gestire alla polizia di stato l’ordine pubblico, oltre che di modificare la legge riguardante lo sport nel paese.
Il premier Rama, d’altra parte, ha affermato che i violenti verranno fermati e puniti penalmente:
“La violenza negli stadi non può più essere tollerata. La polizia di stato e la FSHF non devono scaricarsi le colpe ma collaborare. Il ritorno della polizia negli stadi richiederebbe la modifica della legge. Io penso che è importante che la polizia venga inclusa ma è altrettanto importante non incentrare il discorso solo su questo.
La preoccupazione rimane negli impianti sportivi. Ci sono tanti impianti che non hanno i minimi parametri di sicurezza. Dobbiamo garantire il monitoraggio con telecamere di sorveglianza. La tecnologia ce lo permette.
Noi interverremo direttamente con il codice penale. Le invasioni di campo verranno punite con tre anni di carcere. Questo sarà soltanto il primo passo.” – ha affermato Rama.
Perché il campionato è sospeso
La decisione congiunta di FSHF e Unione degli Arbitri Albanesi è arrivata dopo le violenze di due domeniche fa, nello specifico nella partita Kamza-Laçi.
Al minuto 94 della partita, l’arbitro Eldorian Hamiti aveva assegnato giustamente un calcio di rigore per gli ospiti, che era valso l’1-1 definitivo. Questo ha scatenato l’ingiustificata violenza di tifosi, dirigenti e presidente del Kamza, che hanno aggredito barbaramente il direttore di gara con calci e pugni.
La FSHF, di conseguenza, ha utilizzato il pugno duro: il club, infatti, è stato espulso con effetto immediato dal campionato (dovrà ripartire dalla Serie C il prossimo anno), mentre il campionato è stato sospeso fino a quando, appunto, la polizia di stato non tornerà a presidiare gli ambienti all’interno e al di fuori degli stadi.