Nella giornata di venerdì, il primo ministro albanese Edi Rama ha assunto ufficialmente il ruolo di ministro degli esteri del paese.
L’annuncio è arrivato dal presidente della Repubblica Ilir Meta, il quale ha sottolineato di aver dovuto prendere una decisione non facile anche se – nel corso della storia – ci sono stati già altri precedenti nei quali il premier di un paese era stato eletto anche ministro degli esteri:
“La nomina del primo ministro come ministro degli esteri è un caso speciale che non è né previsto né vietato dalla Costituzione.
Il presidente della Repubblica ha valutato questa possibilità in conformità con lo spirito della Costituzione e la giurisprudenza della Corte Costituzionale.” – ha spiegato il portavoce del presidente, Ted Blushi.
Gent Cakaj e il rifiuto di Ilir Meta
La nomina di Edi Rama a ministro degli esteri è la conseguenza del rifiuto del presidente Meta nel nominare – per lo stesso ruolo – il ventiseienne cittadino kosovaro Gent Cakaj, proposto dallo stesso Rama in sostituzione dell’ex ministro Ditmir Bushati.
Tuttavia, Ilir Meta, non firmando il decreto riguardante il licenziamento di Bushati, tolse a Rama la possibilità di concedere a Cakaj il ruolo ministeriale. Nello spiegare la decisione di Meta, il portavoce Blushi ha anche affermato che il presidente aveva preso in considerazione l’importanza di evitare qualsiasi crisi costituzionale che potesse mettere l’Albania in una posizione dannosa in ambito internazionale.
Nelle ultime due settimane, tanti esperti politici del paese hanno appoggiato la decisione di Meta nel non decretare Cakaj come capo della diplomazia del paese per una serie di motivi.
Il motivo principale è sicuramente l’inesperienza e la giovane di età di Cakaj, in secondo luogo la sua nazionalità kosovara. Per questo, gli esperti hanno dato l’ok per la scelta di Rama come ministro degli esteri, in un anno molto importante per l’agenda estera dell’Albania, in particolare per quanto riguarda le sfide per l’apertura dei negoziati ufficiali con l’Unione Europea.