Oggi, nel suo primo giorno da ministro degli esteri, Edi Rama ha delegato l’incarico all’attuale vice-ministro (che aveva nominato nel rimpasto di governo di fine dicembre) Gent Cakaj, 26enne kosovaro.
“Questo sarà il discorso più breve della mia vita. Nella mia funzione di ministro degli esteri del paese, delego al signor Gent Cakaj la guida di questa istituzione e le sua rappresentanza nelle organizzazioni internazionali.” – ha affermato Rama al cospetto dello staff del ministero degli esteri.
Cakaj, che era stato criticato – a causa della sua giovane età, dell’inesperienza e della sua cittadinanza kosovara – da esperti politici dopo esser stato nominato da Rama come ministro degli esteri, ha voluto dire la sua:
“La delega di un ruolo così importante ad un giovane vice-ministro come me è stata fatta passare come uno sbaglio, anziché come una fonte di energia e creatività.
Dopo la prima ondata di critiche, ora mi sento un po’ più sollevato. ” – ha affermato Gent Cakaj.
Rama, Meta e Cakaj
La decisione di Rama di assumere il ruolo di ministro degli esteri è conseguente al rifiuto del presidente della Repubblica, Ilir Meta, nel decretare per il ruolo Gent Cakaj, dopo che il premier aveva licenziato l’ex ministro degli esteri Ditmir Bushati.
Meta, infatti, non aveva firmato il decreto riguardante il licenziamento di Bushati, togliendo in questo modo a Rama la possibilità di nominare Cakaj come nuovo ministro degli esteri.
Nelle ultime tre settimane, gli esperti politici del paese hanno appoggiato la decisione di Meta per una serie di motivi. In primis, per l’inesperienza e la giovane età di Cakaj – ritenuto non all’altezza per alcuni importanti appuntamenti che attendono l’Albania nel 2019, come l’apertura dei negoziati ufficiali con l’Unione Europea – ma anche per la sua cittadinanza kosovara.
Per questo l’incarico era passato nelle mani del premier Rama, il quale, un giorno dopo la cerimionia ufficiale, ha deciso di delegare l’incarico a Gent Cakaj.