l primo ministro Edi Rama ha commentato oggi la lettera che il presidente Ilir Meta ha inviato al commissario per l’allargamento incolpando il governo per il conflitto istituzionale in corso.
Rama ha dichiarato che la lettera è una semplice “reazione” agli effetti che la riforma della giustizia sta causando. Il capo del governo afferma che Bruxelles è per la prima volta a favore dell’Albania come paese candidato per l’apertura dei negoziati di adesione con l’Unione europea, ma che per la prima volta nella storia, il presidente dell’Albania è contrario. Rama afferma che con questa campagna contro l’Albania, il nostro paese potrebbe anche non ricevere i SI meritato all’avvio del processo negoziale ma sottolinea, che la riforma della giustizia continuerà, a prescindere dalla “crisi provocata”.
“Per la prima volta dalla creazione dell’Unione europea, un presidente invia lettere a Bruxelles per minare il ponte tra l’Europa e il suo paese! Per la prima volta nella storia dell’allargamento dell’UE, un paese candidato ha Bruselles a favore, invece e il suo Presidente è contro il paese e contro Bruxelles stessa.
Proprio mentre è iniziata la terapia intensa della riforma della giustizia in Albania, è iniziata la reazione alle alte temperature nell’organismo dello stato di un paese malato dal cancro della corruzione! Gli scuotimenti febbrili con boicottaggi, molotov, e decreti sono semplicemente conseguenze dell’intensità della terapia antitumorale.
L’Albania può ricevere o meno l’OK che merita dal Consiglio europeo, ma la cura alla atroce malattia che ha divorato il suo corpo e la sua anima per 30 anni non potrà fermarsi mai e non sarà fermata da crisi vergognose provocate dalla terapia della giustizia riformata!” scrive Rama su Twitter.
Për herë të parë që nga krijimi i Bashkimit Europian një president çon letra në Bruksel për të minuar urën mes Europës e vendit të tij! Për herë të parë në historinë e zgjerimit të BE një vend kandidat ka Brukselin PRO dhe Presidentin e vet KUNDËR vendit e KUNDËR vetë Brukselit..
— Edi Rama (@ediramaal) March 6, 2020
Shqipëria mund ta marrë mund të mos e marrë PO-në që meriton nga Këshilli Europian,po ama kurimi deri në fund i sëmundjes dërrmuese që i ka ngrënë trupin e shpirtin prej 30 vjetësh,as mund dhe as do ndalet dot me kriza të turpshme të provokuara nga terapia e Reformës në Drejtësi!
— Edi Rama (@ediramaal) March 6, 2020
La lettera del presidente
l giorno dopo che la Commissione europea aveva raccomandato di avviare i negoziati con l’UE, il presidente Ilir Meta ha inviato una lettera al commissario per l’allargamento Oliver Varhelyi affermando che non era d’accordo con uno dei punti della relazione, riguardante “la controversia tra le parti sulla Corte costituzionale per di una diversa interpretazione della procedura di nomina da parte del Presidente della Repubblica “. Nella sua lettera, datata 3 marzo, il capo dello stato afferma di essere d’accordo sul fatto che c’è una disputa, ma non per colpa sua, bensì della maggioranza, la quale secondo lui intende impadronirsi della Corte costituzionale.
Il presidente in piazza contro il governo
Il 2 marzo il presidente dell’Albania è sceso in piazza contro il governo , affiancato dai leader dell’opposizione e alcuni sostenitori ai quali aveva chiesto di stipulare una nuova alleanza per ripristinare la sovranità perduta, riprendersi la democrazia, la responsabilità e il dominio della Costituzione. Nello stesso giorno il Presidente aveva minacciato di scogliere il parlamento se il governo non avesse fatto passi indietro dal suo tentativo di limitare il potere del presidente riguardo al giuramento dei membri della Corte Costituzionale.