Dopo il no del presidente Topi e la decisione da parte del parlamento di approvare ugualmente la legge, tra le proteste della società civile l’unica strada rimasta pare che sia il referendum. Giusto ieri infatti è stata depositata la richiesta delle associazioni ambientaliste presso la Commissione Centrale Elettorale. Raccolta di firme e moduli necessari al referendum. Sarà la stessa Commissione ad ammettere o meno la richiesta. L’oggetto della consultazione sarà una parte della legge “sul maneggio integrato dei rifiuti”. I promotori ne chiedono l’abrogazione e in particolare risultano controversi il punto 3 dell’articolo 22 ” La rete integrata degli impianti del trattamento dei rifiuti” e l’articolo 49 “L’importo dei rifiuti non pericolosi”.
La richiesta, suddivisa in 13 punti, riporta argomenti inerenti al conflitto tra gli articoli della stessa legge e tra quest’ ultimo e la costituzione, le direttive della UE e il protocollo di Kyoto, senza dimenticare la convenzione di Basilea che prevede “il diritto di ogni paese a imporre il divieto dell’ importazione dei rifiuti”. Inoltre si fa riferimento all’inquinamento, che andrebbe a danneggiare “per quando sia alto il livello di trattamento” le falde acquifere, la salute e lo sviluppo del turismo e dell’agricoltura.
I promotori, convinti di raggiungere la soglia delle 50.00 firme pongono questo quesito:Volete voi che sia permesso l’importo dei rifiuti sul territorio della Repubblica dell’Albania?