L’intera catena di comando della base navale di Pashaliman è stata sollevata dall’incarico in seguito a un furto occorso a causa dell’irresponsabilità amministrativa.
Le autorità, infatti, hanno congedato con effetto immediato 15 ufficiali, a partire dal comandate della base e dal suo vice: il tutto come conseguenza del furto che ha avuto luogo tra il 9 e il 10 gennaio all’interno della base, dove sono state rubate diverse armi ed ingenti quantità di munizioni e granate.
L’accaduto
La decisione è stata presa dopo il completamento di un’indagine amministrativa condotta dal personale dell’esercito generale, che ha poi proposto le misure al ministro della difesa, Olta Xhaçka. Quest’ultimo ha anche firmato il licenziamento del capo della marina militare, il generale Ylber Dogjani. Tutto il comando è accusato di carenze nelle misure di sicurezza di base.
Due agenti e due guardie, responsabili del furto, sono stati arrestati subito dopo l’accaduto con l’accusa di aver violato le norme sulla sorveglianza con conseguente rapina a mano armata.
Le stime ufficiali riferiscono che, il 9 gennaio a mezzanotte, sono state rubate due armi automatiche, una carabina, quaranta granate e circa 5500 tipi diversi di munizioni, incluse munizioni per fucili ad alta potenza.
L’inchiesta ha rivelato che il furto è stato effettuato quanto la guardia di turno responsabile aveva abbandonato il posto e si trova in un’altra area, mentre le pratiche di controllo di servizio e dei turni di guardia non erano state rispettate.
La base di Pashaliman è una delle più importanti strutture militari a servizio della flotta costiera albanese. Nel 1992 fu firmato un accordo di cooperazione militare albanese-turca che comprendeva la ricostruzione della base militare da parte della Turchia e garantiva il suo accesso alle forze turche.
Oggi, le strutture militari della base eseguono i controlli lungo il confine marittimo albanese così come le operazioni nel quadro dei programmi della NATO in Albania.