L’ambasciatore dell’OSCE a Tirana, Bernd Borchardt, non è più il benvenuto nelle istituzioni del presidente della Repubblica albanese, Ilir Meta.
La notizia è stata confermata da una lettera inviata dal capo di Stato albanese all’ufficio dell’assemblea parlamentare dell’OSCE a Copenaghen, all’ufficio dell’OSCE a Tirana e al ministero degli affari esteri di Tirana.
“Il sig.Bernd Borchardt, il quale ha messo in discussione il decreto del presidente della Repubblica dell’Albania, Ilir meta, riguardante le elezioni amministrative in Albania del giugno 2019 e che pubblicamente ha mostrato il dito medio ai cittadini albanesi, non è più il benvenuto nelle istituzioni del presidente della Repubblica.” – recita la lettera inviata agli uffici dell’OSCE.
Meta: stanno abusando della fiducia degli albanesi
Il presidente Meta è intervenuto ieri sera nel corso della trasmissione “Open” dell’emittente televisiva “Top Channel”, approfondendo la questione riguardante l’ambasciatore dell’OSCE a Tirana.
“Come stato, siamo in ritardo nel mostrare limiti a quei diplomatici che hanno abusato del rispetto che gli albanesi nutrono nei confronti degli stranieri. Sta diventando sempre più vantaggioso per alcuni diplomatici mettere in discussione le istituzioni dello stato albanese e, ovviamente, l’istituzione del presidente della Repubblica, simbolo della sovranità statale.
[…]Un ambasciatore non ha il diritto di mettere in discussione il decreto di un presidente, perché una tale dichiarazione è servita intenzionalmente solo a creare confusione. D’altra parte, credo che il rapporto dell’OSCE fosse molto chiaro sul fatto che un decreto presidenziale possa essere giudicato solo dalla Corte Costituzionale. Le sue valutazioni [di Borchardt, ndr], sono completamente diverse da quelle del rapporto dell’OSCE.” – ha dichiarato tra le altre cose Meta nella trasmissione “Open”.
Il contestato dito medio
Lo scorso 13 ottobre, l’ambasciatore Bernd Borchardt aveva mostrato il dito medio – per poi chiedere scusa pubblicamente il giorno dopo – ai manifestanti della zona di Astir, che protestavano contro il progetto del nuovo raccordo anulare di Tirana.
I protestanti avevano rivolto cori al grido di “vergogna, vergogna” contro Boarchardt mentre quest’ultimo stava passando sul marciapiede nei pressi della direzione generale della polizia di Tirana.
La risposta dell’OSCE: incoraggiamo il dialogo
La risposta dell’OSCE è arrivata attraverso una mail indirizzata all’emittente Top Channel dalla portavoce Mersiha Čaušević Podžić:
“L’OSCE prende atto di questa nota verbale emessa dall’ufficio del presidente. Finché rimarrà partner in Albania, l’OSCE incoraggia il dialogo e la collaborazione con le istituzioni albanesi, così come rimane impegnata nell’offrire assistenza specifica per far progredire l’agenda del paese.” – si legge nella risposta dell’OSCE.