Sono passati solo due settimane dal decreto della legge per l’importazione dei rifiuti dal Primo Ministro albanese Sali Berisha. In questa intervista per “AlbaniaNews” il Presidente dell’Associazione di giornalismo investigativo in Italia Leonida Reitano, ci racconta cosa può nascondersi dietro la legge. Reitano, dice che la legge è un segnale di pericolo per l’importazione di rifiuti tossici illegali. Il Presidente del AGI racconta che la scoperta di una tale verità non avrebbe particolare impatto sull’opinione pubblica italiana, perché l’Albania è considerata come un paese del terzo mondo.
Il giornalismo investigativo è una realtà attuale? Esiste ancora questo tipo di giornalismo?
Oggi il giornalismo investigativo è più che mai vivo. La recente inchiesta Offshore Leaks sull’evasione fiscale internazionale ha dimostrato l’impatto e la capacità di penetrazione investigativa di team altamente specializzati di giornalisti investigativi.
Quali sono i rischi per un giornalista che vuole intraprendere questo ruolo?
Io sono il Presidente della prima associazione italiana di giornalismo investigativo. Noi ci siamo occupati sia di training di giornalisti che di inchieste. Una nostra recente inchiesta Toxic Europe ha vinto un
prestigioso premio italiano ed è stata nominata in diversi premi Internazionali. I rischi per chi fa il giornalista investigativo indipendente sono molto alti. È per questo che come associazione di giornalismo investigativo
insegniamo ai giornalisti a crittografare le proprie comunicazioni, e a tutelare la riservatezza dei propri dati.
Sappiamo che lei ha vinto un premio giornalistico per una inchiesta sul traffico dei rifiuti. Ci racconta meglio l’inchiesta?
Toxic Europe è un’inchiesta che si è occupata di investigare il traffico illegale di rifiuti tra l’Italia e la Romania. Io sono stato consulente per la parte Investigativa dell’inchiesta e ho insegnato ai giornalisti che l’hanno svolta le tecniche investigative con cui farla.
Quali sono i paesi destinazione per i rifiuti europei attualmente?
I paesi che ricevono il traffico di rifiuti (tossici e non) sono quelli recentemente entrati nell’Unione Europea, ma anche quelli come l’Albania o la Somalia dove l’Italia ha un ascendente politico e culturale.
Solo due settimane fa il primo ministro albanese ha decretato una legge per l’importo dei rifiuti. Sapendo dei grandi problemi albanesi sui rifiuti, lei pensa che l’Albania potrà sostenere facilmente
questo traffico?
Penso che quella legge semplicemente coprirà tante azioni illegali. Sarà il pretesto per avallare una serie di operazioni speculative e criminali. L’Italia non riesce a controllare il traffico illegale di rifiuti sul proprio territorio Nazionale, figuriamo all’estero.
L’Albania può essere paragonata alla Romania nel ruolo di paese destinatario dei rifiuti?
L’Albania non è ancora paese membro della UE, ma i controllo doganali albanesi sono molto deboli, conseguentemente l’importazione di “merci” non subisce particolari controlli. Visti i legami storici tra albanesi e italiani i rischi che l’Albania diventi la discarica dell’Italia sono molto alti.
Quali sono i rischi per i cittadini? Sono tossici o sono smaltibili come quelli tradizionali?
Il traffico di rifiuti più remunerativo è quello di rifiuti altamente tossici. Visto che l’Albania è vista in Italia come un paese da terzo mondo (come la Somalia) la scoperta di eventuali discariche altamente inquinanti
non avrebbe particolare impatto sull’opinione pubblica italiana.