L’Albania ha perso ben sette posizioni (scendendo all’82esima) nella classifica mondiale della libertà di stampa per il 2019.
I numerosi attacchi, da parte del governo albanese ma anche dal crimine organizzato, hanno raggiunto un livello senza precedenti lo scorso anno: contro i giornalisti, infatti, sono arrivati insulti, minacce di morte e procedimenti giudiziari, volti ad intimidirli e a impedir loro di indagare sulla corruzione presente nel paese.
Anche i politici, come il primo ministro albanese Edi Rama, chiamo spesso ‘immondizia’ i giornalisti, i quali – oltre ad essere sottoposti a continue influenze politiche ed economiche – vengono spesso sminuiti agli occhi del popolo albanese.
Inoltre, lo scorso anno, il rapporto congiunto di Reporter Senza Frontiere e della BIRN aveva evidenziato come i media fosse manipolati in favore degli interessi politici e di come la loro proprietà fosse concentrata nelle mani di pochi persone.
Tutto questo ha creato una situazione nella quale l’auto-censura è particolarmente diffusa, mentre circa l’80% dei giornalisti non ha fiducia per il suo futuro professionale.
Meta: è un importante campanello d’allarme
Il Presidente della Repubblica, Ilir Meta, si è espresso sull’indice mondiale della libertà di stampa, nel quale l’Albania ha perso sette posizioni.
“La perdita di sette posizioni nell’indice mondiale della libertà di stampa è un importante campanello d’allarme che deve svegliarci tutti.
L’impegno delle istituzioni e della società a sostegno della libertà di stampa è indice di democrazia, buon governo e responsabilità pubblica nel paese. Non dobbiamo dimenticare che la libertà di parola è un diritto fondamentale dell’uomo e un pilastro insostituibile per una società moderna democratica.
La libertà dei media è vitale per garantire la responsabilità di tutte le istituzioni pubbliche. Personalmente ho ripetutamente condannato con durezza tutti gli attacchi e ogni atto di violenza contro i giornalisti, che, purtroppo, recentemente sono diventati frequenti.
Esorto nuovamente le autorità affinché i responsabili dei crimini contro la stampa vengano condannati, in modo tale da porre fine ricatti, intimidazioni o qualsiasi altra forma di pressione.
Esprimo piena solidarietà ai giornalisti minacciati durante le loro missioni al servizio della libertà, dei cittadini e del consolidamento del nostro intero sistema democratico.” – si legge nella pubblicazione social del capo di stato albanese.