Dopo due rifiuti, il presidente della Repubblica d’Albania Ilir Meta ha rilasciato l’autorizzazione per l’avvio dei negoziati finali tra Albania e Grecia riguardanti il confine marittimo, problema che ha creato tensione tra i due paesi a partire dal biennio 2009-2010.
“Il presidente della Repubblica chiede al Ministero degli Affari Esteri dell’Albania, alle istituzioni statali albanesi coinvolte in questi negoziati e al gruppo di negozazione, di adempiere alle proprie responsabilità davanti alla Costituzione della Repubblica, per negoziare il progetto d’accordo tra la Repubblica d’Albania e la Repubblica della Grecia per la delimitazione del confine marittimo” – questo il comunicato rilasciato ai media da Ilir Meta.
La divisione tra Albania e Grecia era stata inizialmente approvata nel 2009, ma è stata successivamente rovesciata nel 2010 dalla Corte Costituzionale poiché ritenuta ‘dannosa’ per l’integrità territoriale albanese.
I retroscena di quei negoziati, pubblicati nel 2011, evidenziavano come la Grecia aveva utilizzato una politica del ‘pro quid quo’, ovvero sia ricattandola con una divisione a proprio favore per mantenere l’integrità europea dell’Albania, che aveva appena intrapreso il proprio percorso di adesione all’Unione Europea.
L’accordo tra Albania e Grecia
Le due nazioni, in incontri tenuti negli ultimi mesi a Creta e a Coriza, attraverso il coordinamento dei rispettivi ministri degli esteri avevano già trovato l’accordo sulla nuova divisione costiera. Mancava soltanto la parola finale del capo di stato albanese, che dopo un mese di ritardo è arrivata.
Pur essendo la principale, la delimitazione del confine marittimo è soltanto l’ultima questione risolta tra Grecia e Albania: i due paesi, infatti, si erano già accordati per l’abolizione del timbro apostille , per la revoca della legge di guerra, per l’accordo di gestione delle crisi fra le due nazioni e per l’eliminazione nei libri di testo e nei documenti ufficiali termini come Vorio Epiro e Cameria ritenuti offensivi o irredentisti per i due paesi.