Il governo albanese ha reso noto di aver approvato il molto dibattuto “pacchetto anti-diffamazione” , che ora sarà inviato in parlamento per la votazione.
La ministra della giustizia, Etilda Gjonaj, ha dichiarato attraverso il canale del primo ministro su Facebook “ERTV” che il pacchetto “mira a regolamentare alcune delle principali leggi riguardanti i media, in particolare delle pubblicazioni elettroniche“; allo stesso modo, i media online dovranno iscriversi presso l’Autorità della Comunicazione Elettronica e Postale Albanese e verranno monitorati dall’Autorità dei Media Audiovisivi.
Un pacchetto contestato
I disegni di legge – come riportato da reporter.al – sono stati presentati per la prima volta a dicembre e furono criticati perché giudicati anti-costituzionali e anti-libertà di espressione.
In particolare, la creazione di un sistema specifico di registrazione per i media è stata criticata poiché ritenuta una forma di licenza per la libertà di espressione, così come la creazione di un organo di vigilanza da parte dell’Autorità dei Media Audiovisivi perché considerato un’istituzione di censura.
A dicembre, sette organizzazioni internazionali per la libertà dei media hanno chiesto al governo di ritirare i progetti di legge, considerandoli senza precedenti nel continente europeo:
“Le organizzazioni ritengono che entrambi i progetti di legge siano in conflitto con la Costituzione della Repubblica d’Albania e con la legge europea.
Essi costituiscono semplicemente indebita limitazione della libertà di espressione e della libertà dei media e includono il rischio di un regime di vigilanza sui media online.” – si legge nella lettera firmata dalla federazione europea dei giornalisti, dal centro europeo per la libertà dei media e della stampa, da PEN International e da Reporter Senza Frontiere.
A gennaio sette organizzazioni albanesi che operano nell’ambito dei media e in quello della difesa dei diritti umani hanno pubblicato un comunicato congiunto ribadendo la richiesta al primo ministro Rama di ritirare i due disegni di legge riguardanti i media online sottolineando come questi minino la democrazia e la libertà di stampa.
“Questi due disegni di legge rischiano di far tornare l’Albania in un paese non democratico, minano fortemente la libertà di espressione e non risolvono alcun problema di quelli che i media hanno attualmente, compresi espressioni di odio, diffamazione, disinformazione e propaganda.” – si legge nel comunicato congiunto.