Il conflitto iniziato nel 2015 tra l’autorità portuale di Durazzo e la compagnia concessionaria che gestisce le banchine orientali del porto, EMS Albanian Port Operator, è passato nelle mani della Corte d’Appello.
Lo scorso 10 giugno, proprio alla Corte d’Appello, l’autorità portuale di Durazzo ha richiesto – come riporta Monitor – un risarcimento da circa 830 mila euro (101 milioni di lek) alla società concessionaria:
“[…] di risarcire la somma di 830 mila euro all’autorità portuale di Durazzo come conseguenza della perdita derivante dalle operazioni effettuate al di fuori di quanto stabilito dal contratto concessionario firmato tra il ministero del trasporto e la società concessionaria in data 06.05.2013.” – si legge nell’oggetto della causa.
La storia del conflitto
Un piano redatto dieci anni e approvato dal governo Berisha divideva il porto di Durazzo in sei settori principali. All’epoca, le istituzioni statali dovevano anche negoziare con l’ex compagnia concessionaria – Durum Kurum Shipping – dato che il precedente contratto si era concluso nel 2010.
Tuttavia, nel 2013 si decise di affidare la concessione alla EMS APD, che dal 15 luglio 2013 iniziò ad operare gestendo le banchine orientali e tutte le operazioni che si tengono in quell’area.
Solo due anni più tardi, l’autorità portuale di Durazzo avviò una causa proprio contro la società concessionaria sottolineando come quest’ultima aveva operato in maniera illegale attività di stivaggio e creato conflitti con compagnie autorizzate.
Secondo le pretese di allora dell’autorità portuale di Durazzo, in quanto istituzione pubblica, alla compagnia EMS APD fu richiesto di ottenere una licenza per l’attività di stivaggio come avevano fatto altri operatori; inizialmente accettata, la richiesta fu rifiutata in un secondo momento.
Da quel momento tra l’autorità portuale e la società concessionaria è iniziato una battaglia legale che sta attraversando numerosi tribunali e che vede richiesto alla compagnia EMS un risarcimento per le attività portate avanti illegalmente, visto che non era autorizzata e che quelle operazioni fuoriuscivano dai termini del contratto.