Sono arrivati al porto di Durazzo nella tarda mattinata di oggi, 3 ottobre, gli aiuti italiani alla popolazione albanese, duramente colpita il 22 settembre scorso , e nei giorni immediatamente successivi, da forti scosse di terremoto e da inondazioni improvvise che hanno provocato decine di feriti e gravi danni alle infrastrutture e alle abitazioni civili.
La risposta italiana si pone nel quadro complessivo del meccanismo di protezione civile dell’UE, attivato dalle stesse autorità albanesi.
Sono stati dirottati sul porto di Durazzo forniture di prima necessità e tutta l’attrezzatura per le attività di pronto intervento: tende, generatori di energia elettrica e pompe idrovore.
Alla richiesta d’aiuto non ha risposto solo l’Italia. Anche la Grecia, per vicinanza geografica, è stata tra i primi Paesi UE ad attivarsi . Si sono dimostrate disponibili anche Austria, Croazia, Ungheria, Slovenia e Norvegia, come dichiarato da Christos Stilyanides, Commissario europeo per gli aiuti umanitari e la gestione della crisi.
Sapo mbërritën në Durrës edhe ndihmat italiane në kuadër të mekanizmit evropian të ngritur si pasojë e tërmetit në…
Geplaatst door Ambasciata d'Italia a Tirana op Donderdag 3 oktober 2019
Ma in cosa consiste esattamente il meccanismo di protezione civile europea?
L’obiettivo generale del meccanismo di protezione civile dell’UE è rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri dell’UE e 6 Stati partecipanti nel campo della protezione civile, al fine di migliorare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle catastrofi.
Quando la portata di un’emergenza travolge le capacità di risposta di un Paese, può richiedere assistenza tramite questo meccanismo.
Grazie ad esso, la Commissione Europea svolge un ruolo chiave nel coordinare la risposta alle catastrofi in Europa e fuori dei confini continentali, facendosi carico di almeno il 75% dei costi di trasporto e/o operativi delle installazioni di pronto intervento.
Mettere insieme le capacità delle diverse protezioni civili consente una risposta collettiva più forte e coerente. Ad oggi, partecipano tutti gli Stati membri dell’UE, nonché 6 Stati partecipanti (Islanda, Norvegia, Serbia, Macedonia settentrionale, Montenegro e Turchia). Fin dalla sua istituzione nel 2001, il meccanismo di protezione civile dell’UE ha risposto a oltre 300 richieste di assistenza all’interno e all’esterno dell’UE.
Come viene attivato il meccanismo di protezione civile europea?
A seguito di una richiesta di aiuto, il Centro di Coordinamento della Risposta alle Emergenze (ERCC, Emergency Response Coordination Centre), che è il cuore operativo del meccanismo, mobilita la messa in opera dell’assistenza.
L’ERCC, che monitora, soprattutto grazie all’utilizzo di mappe satellitari, gli eventi in tutto il mondo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, può garantire un rapido dispiegamento del supporto di emergenza attraverso un collegamento diretto con le autorità nazionali di protezione civile.
Squadre e attrezzature specializzate, come aerei antincendio forestali, pompe idrauliche ad alta capacità, squadre di ricerca e salvataggio di dispersi o feriti, squadre mediche di chirurgia d’urgenza possono essere mobilitate in breve tempo per schieramenti all’interno e all’esterno dell’Europa.