Tutti gli studenti di scuola elementare, media e superiore, assieme ai loro insegnanti e tutta l’amministrazione pubblica del paese, non potranno utilizzare gli smartphone durante le lezioni o, più in generale, durante l’orario di lavoro.
In questo modo si è espresso nella giornata di ieri il primo ministro albanese Edi Rama, il quale ha parlato agli insegnanti con occupazione attraverso il portale “Insegnanti per l’Albania”; proprio qui ha specificato che sia alunni che insegnanti consegneranno i loro smartphone all’inizio delle lezioni, e lo riavranno soltanto al termine della giornata.
Stessa linea anche per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche, che verranno puniti severamente se beccati ad utilizzare il loro smartphone, poiché – come ha affermato lo stesso Rama – per questo motivo questi luoghi stavano sempre più prendendo le sembianze di internet point.
“Non permetteremo l’utilizzo di cellulari a scuola. Né agli studenti, né agli insegnanti, i quali dovranno tutti consegnarlo all’inizio della lezione per riaverlo poi al termine. Il primo mese servirà da ‘educazione’ a tutti, poi dal secondo non ci saranno più sconti, perché rappresentano pericolosi inquinatori per l’ambiente scolastico.
Questo sarà un grande cambiamento. Ci stiamo anche preparando a rimuovere i telefoni cellulari dalle istituzioni statali e dalle amministrazioni pubbliche, che sono diventate ormai internet point.” – ha dichiarato il primo ministro Edi Rama.
La notizia era già stata anticipata, durante il mese di Agosto, dal ministro dell’istruzione, dello sport e della gioventù, Lindita Nikolla; la quale ha emesso un ordine speciale, secondo il quale, il nuovo anno scolastico sarebbe iniziato con una novità per gli studenti e per gli insegnanti, ovvero che gli smartphone non potranno essere usati durante le ore di lezione.
L’iniziativa ha lo scopo di permettere agli studenti, così come agli insegnanti, di concentrarsi maggiormente nel processo di apprendimento/insegnamento. Vale la pena sottolineare come sia la prima volta che in Albania viene attuata una misura così forte.
Il ministro della pubblica istruzione ha voluto anche evidenziare che, in casi di violazione, ci saranno punizioni sia per gli studenti che per gli insegnanti. I primi rischiano fino all’espulsione dalla scuola, mentre i secondi la sospensione o il licenziamento.