Il governo albanese, attraverso il budget statale, ha erogato sei milioni di euro sotto forma di assegni di natalità (meglio conosciuti come “bonus bebé”) per i bimbi nati dopo il 1 gennaio 2019, secondo i dati del ministero delle finanze.
Lo scorso anno, infatti, il governo – a causa del drastico calo del numero delle nascite – ha approvato il decreto riguardante i “bonus bebè”, per incentivare economicamente la natalità nel paese.
L’assegno di natalità
Secondo il decreto governativo, dal 1 gennaio 2019, ad ogni neo-mamma spetta un compenso di 40.000 lek (circa 328 euro) per il primo figlio, 80.000 lek (circa 556 euro) per il secondo e 120.000 lek (circa 987 euro) per il terzo.
Per le neo-mamme di due gemelli, invece, spetterà un compenso di 80.000 lek per ciascun figlio, mentre per le neo-mamme di tre o più gemelli spetterà un compenso di 120.000 lek per ciascun neonato. Possono beneficiare dell’assegno di natalità, inoltre, anche le madri (di cittadinanza albanese) di bimbi nati all’estero, che risultano secondo i termini legali nel registro di stato civile.
Calo nelle nascite e invecchiamento della popolazione
Sono state 28.900 le nascite totali registrate nel 2018, valore che ha fatto registrare una decrescita di -2799 nascite rispetto al 2017 in termini numerici e un nuovo minimo storico dagli anni ’30 ad oggi. Il sesso maschile è quello ad aver registrato il maggior calo (-7,3%), inferiore rispetto a quello femminile (- 5,1%).
Questo trend negativo sta portando ad un graduale invecchiamento della popolazione: secondo le stime dell’ONU, infatti, l’età media della popolazione albanese raggiungerà nel 2055 l’età di 50,6 anni dai 36,2 anni di media del 2015.
Di conseguenza anche il rapporto giovani-adulti (che nel 1989 era di 53 bambini ogni 1000 abitanti) dovrebbe diminuire ad un ritmo simile a quello del graduale invecchiamento della popolazione: secondo i dati Instat, la previsione per il 2021 è che il numero dei giovani ogni 100 adulti sia di 25, mentre quello degli anziani di 23 (che nel 2010 era fermo a 8).
La piramide demografica, quindi, si espanderà verso l’alto: la generazione nata nel periodo boom di nascite post seconda guerra mondiale passerà in eta pensionabile e la generazione degli anni ’90, invece, passerà in età ‘adulta’. Quest’ultime saranno a loro volto sostituite in età ‘giovanile’ da altre generazioni (quelle attuali), le quali, tuttavia, sono molto meno numerose.