Domenica scorsa Leonarda Dibrani e la sua famiglia sono stati vittima di un’aggressione. Succede a Mitrovica, città che li accoglie da diversi giorni dopo che la ragazzina rom e la sua famiglia sono stati espulsi dalla Francia in quello che è diventato ben presto caso da prima pagina su tutte le testate internazionali, e affare di stato oltralpe.
Il padre Resat racconta di alcuni giovani che, all’improvviso, “mentre passeggiavamo in centro ci hanno preso a botte e ci hanno schiaffeggiato”, mandando anche la madre di Leonarda, Xhemaili, al pronto soccorso. Rimanere a Mitrovica per loro non sarebbe sicuro, come dichiarato anche da alcune fonti della polizia del Kosovo, e in effetti “i bambini erano terrorizzati e abbiamo tutti paura di restare qui”, continua Resat sullo svolgimento dei fatti di domenica, che sono stati appunto confermati dalle forze dell’ordine locali senza altri dettagli.
Il 9 ottobre Leonarda, prelevata dalla polizia mentre era sul pullmino scolastico per una gita con la sua classe, è stata espulsa dal territorio francese insieme alla sua famiglia. La loro espulsione, in seguito a un’inchiesta ordinata dal ministro dell’Interno Manuel Valls, è stata dichiarata “ineccepibile e «conforme» alle regole”, ma fortemente sotto accusa è il comportamento delle forze dell’ordine nell’operazione.
L’ aggressione subita a Mitrovica non fa che gettare, ora, altra benzina sul fuoco. Secondo diverse Ong francesi, del resto, l’espulsione è scorretta sia perché avvenuta durante le attività scolastiche sia perché in Kosovo i rom sono oggetto di discriminazioni pesanti, come ha spiegato il rappresentante della comunità di Mitrovica Qazin Gushani. Per Leonarda, con la concessione di un alloggio alla famiglia e la garanzia di documenti regolari nonostante Resat abbia lasciato il paese ormai 35 anni fa e i figli siano nati in Italia e in Francia, le autorità kosovare sembrano in realtà aver fatto uno “strappo alla regola”. I Dibrani, tuttavia, per ora hanno tutta l’intenzione di non rimanere in Kosovo, a costo di “tornare in Francia anche illegalmente”, come dichiarato dal padre.
Il braccio di ferro fra Parigi e Mitrovica intanto continua, con la sinistra francese spaccata su almeno quattro posizioni interne differenti in merito alla vicenda della ragazzina: tornerà in Francia da sola, anzi con tutta la famiglia, no, invece, solo con alcuni membri… o non vi farà ritorno nemmeno lei. La questione rimane aperta, lasciandoci dentro tanti interrogativi.