L’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (FRONTEX) sta continuando i controlli e le ispezioni lungo le frontiere per prevenire transiti non autorizzati, emigrazione clandestina e criminalità transfrontaliera.
Oltre 600 cittadini stranieri sono stati fermati dalle pattuglie congiunte della di frontiera in cooperazione con FRONTEX dal 22 maggio ad oggi. Al punto di frontiera di Kapshticë (nel distretto di Korça, sud-ovest dell’Albania) sono stati fermati 430 cittadini stranieri, mentre altri 193 sono stati fermati nel tratto di confine di Kakavia (nel distretto di Gjirokastër, Albania meridionale).
Alcuni di questi sono stati inviati a Tirana, in attesa di completare la documentazione prima di rimandarli nel loro paese d’origine. Mentre, un’altra parte, ha fatto marcia indietro nei punti di confine di spontanea volontà.
Gli agenti di FRONTEX continueranno a pattugliare costantemente i due punti di confine di Kakavia e Kapshticë, considerati come principali corridoi per gli emigranti illegali che desiderano recarsi nei paesi dell’Europa Occidentale.
E’ la prima volta che gli agenti della FRONTEX stanno operando in un paese non appartenente all’Unione Europea.
L’Albania, una rotta per gli emigranti
L’Albania è recentemente tornata ad essere – dopo il rafforzamento dei confini della Serbia – un paese di transito per gli immigrati che viaggiano dalla Grecia e dalla Bulgaria verso i paesi dell’Europa occidentale.
Per questo motivo, infatti, già dalla scorsa estate erano arrivati nel nostro paese circa 45 agenti di Frontex – l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera – i quali si erano distrubuiti in diversi punti lungo i tratti di confine.
In Montenegro è nata l’idea della costruzione di un filo spinato lungo il confine per ostacolare i richiedenti asilo, i quali arrivano inizialmente in Grecia per poi raggiungere – attraverso gli aiuti dei trafficanti – Scutari e successivamente il Montenegro. L’altro percorso prevede, invece, di raggiungere la Serbia attraverso il Kosovo. L’obiettivo è sempre comune: raggiungere uno dei paesi UE dell’Europa occidentale.