Oggi alle 18:00 si riunisce in prima seduta il parlamento albanese eletto lo scorso 23 giugno: 140 deputati, di cui 83 appartengono alla maggioranza di centro-sinistra e 57 all’opposizione di centro-destra.
È l’ottava Legislatura della transizione politica e ha il numero più alto di parlamentari donne: trentuno. È donna anche la parlamentare più giovane. Si tratta di Kejdi Mehmetaj, 20 anni, Vice-Presidente dei giovani del Movimento Socialista per l’Integrazione, e prenderà il seggio di uno dei ministri del nuovo governo che rinunciano tutti al mandato parlamentare.
Kejdi è nata nel 1993, un’anno dopo l’elezione di Sali Berisha come Presidente della Repubblica. Ora il Primo Ministro uscente è anche il deputato più anziano e insieme a quello socialista Namik Dokle detengono un’altro record: tanti mandati quante legislature dalla caduta del regime comunista, cioè otto. Non si può dire lo stesso per il Primo Ministro Eletto Edi Rama che insieme ad altri 59 deputati siederà per la prima volta in Parlamento. Ritorna anche una coppia di coniugi affiatati e con tre figli. In verità, il ritorno riguarda lei: Monika Kryemadhi, perché suo marito, Ilir Meta, è uno dei deputati con più mandati alle spalle e in questa legislatura presiederà anche il Parlamento.
Il trionfo della coalizione di centro-sinistra nelle elezioni del 23 giugno scorso non era stato previsto da nessuno nelle dimensioni e nella portata attuale: al centro-sinistra manca solo un mandato per potersi definire “maggioranza costituzionale”. Il Partito Socialista ha 65 deputati, il Movimento Socialista per l’Integrazione 16, l’Unione per i Diritti Umani della minoranza greca uno e il Partito Cristiano Democratico uno.
Se la maggioranza può contare su quattro partiti, quelli dell’opposizione sono cinque ma solo grazie alla generosità di Berisha che ha inserito nelle liste del PD in posizioni sicure i leader dei quattro partiti maggiori della sua coalizione. Così i democratici hanno eletto 46 parlamentari: tra loro anche tre ex-deputati socialisti, il Partito Giustizia Integrazione Unità della comunità çam cinque, il Partito Repubblicano quattro, il Movimento per lo Sviluppo Nazionale uno e il Partito Democristiano uno.
I Gruppi parlamentari saranno cinque. Ai socialisti, ai democratici e ai socialisti per l’integrazione spetta di diritto, invece i repubblicani e i çam chiederanno in prestito al PD i deputati mancanti per poter arrivare a sette, il numero minimo previsto per la costituzione di un gruppo parlamentare.
Nella prima seduta non c’è dibattito, viene costituita la Commissione per la Verifica dei Mandati che entro 48 ore dovrebbe terminare questa procedura, alla conclusione della quale il Parlamento si riunisce per il giuramento dei deputati e l’elezione del suo Presidente e dell’organo di Presidenza. La notizia è che la prima riunione viene presieduta dal deputato più anziano che in questa legislatura è Berisha.
Il Primo Ministro uscente aveva già rifiutato di farlo motivando pubblicamente la sua decisione, ma ieri l’ha ribadito su Facebook: “questa maggioranza è venuta al potere grazie a inganni no global simili a quelli di Papandreou in Grecia. ‘Il Pittore’ fallito (Edi Rama ndr) ha promesso agli albanesi un servizio sanitario gratuito e senza contributi, legalizzazioni gratuite, meno tasse per il 95% dei cittadini, 300 mila nuovi posti di lavoro. Due anni dopo l’inganno di Papandreou, la Grecia sprofondò nella crisi e lui sparì. Presto, sicuramente accadrà lo stesso con Edi Rama. Questa maggioranza non può durare perché è fondata sul mega-inganno e il denaro della droga e del crimine organizzato”. Tuttavia, al posto di Berisha, presiederà la prima riunione Namik Dokle, il secondo deputato più anziano.
Se in questa legislatura verrà rispettata la prassi del 2009, la Commissione per la Verifica dei Mandati dovrebbe finire il controllo in meno di 24 ore e il Parlamento si riunirebbe Martedì 10 settembre per il giuramento e l’elezione del suo Presidente. Se tutte le altre procedure verranno esplicate nei termini minimi previsti, il nuovo governo potrebbe iniziare il suo mandato già giovedì.
Infine, grazie al progetto E-Parlament, l’aula del nuovo Parlamento sembrerà più un call center che la sede del Legislatore: ogni deputato avrà davanti a sé un pc in postazione fissa. La Presidente uscente Jozefina Topalli ha chiarito in una nota che il progetto mira “all’aumento dell’efficienza parlamentare e in particolare dei deputati che avranno a portata di click in formato elettronico ogni documento del processo legislativo dal disegno di legge alle votazioni in aula”. Efficienza a parte, è uno schiaffo all’estetica e al significato della parola “KUVEND” che è sia l’atto del parlare come “conversazione pacata”, sia il luogo in cui secondo il diritto consuetudinario albanese ci si confrontava e si prendevano le decisioni.
Sicuramente diventerà oggetto di scontro tra maggioranza e opposizione, ma è difficile credere che l’opposizione vorrà difendere politicamente la bruttezza dell’aula. Altrimenti, il Presidente Meta fornisca a ciascuno dei suoi colleghi anche cuffie, microfono e linea amica per poter ascoltare i problemi dei cittadini le prime due ore di ogni seduta. Forse in questo modo legifereranno meglio…