Una gara d’appalto per la costruzione di un tunnel sull’asse Kardhiq-Delvinë al centro delle accuse rivolte dall’ARRSH (Autoriteti Rrugor Shqiptar- Autorità stradale albanese) alla società di costruzioni “Gjoka Konstruksion” per frode nei documenti di gara.
Dal canto suo, la società ha risposto accusando la Direttrice Generale Sonila Qato di favorire uno dei concorrenti all’appalto.
Secondo quanto riferisce il giornale albanese reporter.al , la più grande società di concessione per la costruzione di strade, la ‘Gjoka Konstruksion’, è stata accusata di falsificazione di documenti per aggiudicarsi una gara d’appalto del valore limite di 19,3 milioni di euro.
In via riconvenzionale, però, la società ha rivolto una grave accusa al Direttore Generale dell’ARRSH Sonila Qato, ovvero quella di aver manipolato la gara d’appalto per conto di una società concorrente, con un danno di circa 4 milioni di euro a carico dei contribuenti.
Il Ministro delle Infrastrutture Belinda Balluku ha annunciato, inaspettatamente, che la gara d’appalto per l’ultimo segmento della strada Kardhiq-Delvinë sarebbe attualmente rinviata perché il governo “ha altre priorità“, decisione che avrebbe perlomeno dovuto attirare l’attenzione degli organi di controllo, visto che il fenomeno delle gare d’appalto truccate è diffuso e spesso vede l’assoluzione in tribunale degli accusati.
Il BIRN (Balkan Investigative Reporting Network) ha rivolto un’interrogazione alla Balluku, che però ha preferito non rispondere alle domande.
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Tra quello della Qato e quello della Gjoka Konstruction spunta fuori anche il nome della GR Albania, la società che sta supervisionando i lavori sull’asse di “Rruga e Arbërit” e, allo stesso tempo, fa parte di una holding che ha presentato l’offerta più bassa per la gara della Kardhiq-Delvinë. Un probabile conflitto di interessi ancora da accertare, stando alle parole della Qato. Dichiarazione, questa, che ha provocato l’accusa di favoreggiamento da parte della Gjoka Konstruktion.
Il tunnel Kardhiq – Delvinë
La strada a doppio senso di Kardhiq – Delvinë mira a collegare la località turistica di Saranda con il resto del Paese attraverso un percorso completamente nuovo che dovrebbe costare ai contribuenti un totale di oltre 70 milioni di euro.
Finora ne sono stati acquistati tre segmenti al costo di 54 milioni di euro, in tre gare sospette perché l’offerta vincente in tutti e tre i casi era inferiore solo del 2% rispetto al fondo limite.
Nell’aprile di quest’anno, l’ARRSH ha aperto la gara per il segmento 7, quello che comprende il tunnel da 1,2 km sotto il Passo di Skarficë.
A differenza delle offerte precedenti, in cui vi erano uno o solo due concorrenti in ciascuna gara, in quest’ultima c’erano sei offerte presentate da consorzi che coinvolgevano le più grandi società di appalti pubblici del Paese, come Fusha, Gener 2 e la già citata Gjoka.
Le offerte di queste società variavano da quella più alta, di 19,2 milioni di euro, pari al 98,6% del fondo limite, all’offerta più bassa, per 14,9 milioni di euro, pari al 77% del valore dell’appalto. Quest’ultima offerta è stata presentata da un consorzio di società che comprendeva, tra le altre, la Gjoka e la GR Albania.
L’ARRSH ha dichiarato valida l’offerta più alta, gettando dubbi che l’offerta fosse pilotata in quanto frutto di accordo tra il committente e il vincitore.
In effetti, chiamata a rispondere davanti alla Commissione per gli appalti pubblici, l’Arrsh non ha prodotto prove sufficienti che allontanassero i dubbi. Anzi, è intervenuto lo stesso Ministero delle Infrastrutture, con una lettera nella quale si annunciava pubblicamente che la procedura di appalto era stata annullata, perché ‘il governo ha altre priorità’.
Cancellato, almeno per ora, il progetto del segmento 7, gli altri 3 restano in piedi ma praticamente non utilizzabili.